Basilicata costretta a chiedere “permesso” alla Puglia per poter utilizzare la propria acqua
Cifarelli (Pd): Iniziano a farsi sentire gli effetti scellerati delle decisioni del Governo Meloni che ha deciso di accentrare la gestione dell’acqua lucana in Acque del Sud SpA
Iniziano a farsi sentire gli effetti scellerati delle decisioni del Governo Meloni che ha deciso di accentrare la gestione dell’acqua lucana in Acque del Sud SpA sotto il Ministero dell’economie e delle finanze, con il silenzio accondiscendente di Bardi e della Regione Basilicata. Come nel gioco in “padrone e sotto”, ma un gioco non è, la Basilicata ora è costretta a chiedere “permesso” alla Puglia per poter utilizzare la propria acqua. Ad affermarlo, in una nota, è il consigliere regionale del Pd, Roberto Cifarelli che aggiunge: “Raccogliamo pertanto l’urlo di dolore delle organizzazioni agricole Cia e Coldiretti e di tutti gli imprenditori agricoli, soprattutto della zona Nord della Basilicata, e segnatamente dell’area di Lavello e Melfi, come del resto della Basilicata, circa la insostenibile situazione legata alla scarsa disponibilità di acqua ad uso irriguo che sta letteralmente mettendo a repentaglio le colture. Non si comprende la ragione per la quale il Presidente Bardi, nonostante i numerosi solleciti ricevuti e l’urgenza del caso, non abbia ancora convocato il “Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma Basilicata-Puglia-Governo” da lui presieduto per deliberare un aumento della disponibilità idrica dalla diga di Conza da parte di Acquedotto Pugliese a favore del Consorzio di Bonifica della Basilicata”.
Dai comunicati stampa delle organizzazioni agricole-prosegue il consigliere dem- apprendiamo, infatti, che già dalla scorsa primavera Regione Basilicata e Consorzio di Bonifica della Basilicata, pur in presenza della accentuata scarsità di risorsa idrica, avevano messo a punto un piano per rispondere alle esigenze degli agricoltori di Lavello e Melfi e che tale proposta, in assenza del benestare per le vie brevi della Regione Puglia e di Acquedotto Pugliese, ha la necessità di passare al vaglio del Comitato tecnico e poi del Comitato di Coordinamento dell’Accordo di Programma Basilicata-Puglia-Governo.
Ogni giorno che passa rende la situazione sempre più drammatica e la responsabilità è da addebitare esclusivamente al lassismo del Presidente Bardi che non solo non ha detto neanche una parola quando la Basilicata è stata praticamente esclusa dalla gestione della nostra acqua allorquando la Meloni ha deciso che Acqua del Sud SpA dovesse rimanere di proprietà del Governo, ma ora cincischia intorno alla convocazione di un incontro con il rischio che migliaia di ettari di colture pregiate vadano persi. Il nervosismo degli operatori agricoli è tangibile-conclude Cifarelli- e la preoccupazione che la situazione possa diventare esasperata è reale. Mentre Bardi riflette, ogni giorno che passa vanno in fumo ettari di colture pregiate.