Assemblea generale Fiom Cgil Basilicata, Calamita: “Aprire una stagione di confronto con le parti sociali”

18 luglio 2024 | 11:14
Share0
Assemblea generale Fiom Cgil Basilicata, Calamita: “Aprire una stagione di confronto con le parti sociali”
Foto di repertorio

“Nello stabilimento Stellantis di Melfi ormai si lavora solo qualche giorno al mese, nonostante non sia ancora partita la produzione dei modelli elettrici”

“Nello stabilimento Stellantis di Melfi ormai si lavora solo qualche giorno al mese, nonostante non sia ancora partita la produzione dei modelli elettrici. Oggi la multinazionale d’oltralpe compie scelte unilaterali che penalizzano la capacità installata di tutti gli impianti, compresi quelli in Basilicata. È fondamentale aprire una stagione di confronto con le parti sociali per superare la crisi e progettare per la Basilicata e il paese una fase di trasformazione epocale”. Lo ha detto la segretaria generale Fiom Cgil Basilicata Giorgia Calamita l’assemblea generale Fiom CGIL.

“In una fase di trasformazione e di transizione ecologica e digitale – ha aggiunto – dove aumentano le guerre e non si procede alla definizione di percorsi di pace, dove l’Europa ha fallito impegnando troppe risorse nell’economia di guerra e non badando ai diritti e al salario, noi abbiamo il dovere di rivendicare un ruolo attivo che possa governare questo processo.

La transizione energetica ed ecologica – ha precisato Calamita – oggi è un processo molto importante che non può essere né rinviato né rallentato. Chi afferma il contrario mette a rischio non solo l’ambiente e il futuro di intere generazioni ma anche l’economia del nostro paese. Per migliorare il clima e abbattere le emissioni abbiamo bisogno di una politica che sostenga i settori dell’industria nel nostro Paese.

Necessariamente ci vogliono nuove produzioni e nuove tecnologie, fare investimenti pubblici e privati per una nuova idea di sviluppo del sistema industriale. Si deve avere il coraggio di fare scelte diverse da quelle del passato. Abbiamo accumulato troppi ritardi rispetto ai paesi europei: deindustrializzazione, riduzione della capacità produttiva, delocalizzazione di know how importanti di intere filiere, riduzione occupazionale, riorganizzazioni di filiere in sistema di appalti e sub appalti, rivolti esclusivamente a ridurre i costi del lavoro. Le conseguenze sono un netto peggioramento delle condizioni di lavoro, di salario, salute e sicurezza, con l’aumento di infortuni anche mortali, precarietà occupazionale e l’utilizzo massiccio di ammortizzatori sociali”. Per Calamita in Basilicata il problema riguarda l’automotive ma anche l’industria edile, la siderurgia, il peltrolchimico, l’elettronica.

“Il rischio – ha concluso – è di una deriva sociale ed economica. Da qui il contributo della Fiom CGIL anche nell’importante azione di contrasto all’autonomia differenziata e al premierato che confermano  la volontà di attaccare la Costituzione, la democrazia, la libertà di pensiero, la libertà del dissenso, la libertà di opposizione con l’unico risultato reale di un impoverimento generale e in particolar modo nel Sud.  Pertanto tutto il gruppo dirigente della Fiom a tutti i livelli deve sentirsi impegnato per il sostegno a tutte le iniziative (assemblee, raccolta firme, manifestazioni ed eventuali scioperi di categoria e confederali) perché è necessario garantire tenuta occupazionale e prospettive industriali e dare risposte concrete a tutti i lavoratori per il miglioramento delle loro condizioni di vita e di lavoro”.