Testimonianze dalla fabbrica |
Basilicata
/
Cronaca
/
Economia
/
Lavoro
/

Stellantis Melfi: “Tavares? Un avatar. E chi l’ha visto”

5 giugno 2024 | 17:14
Share0
Stellantis Melfi: “Tavares? Un avatar. E chi l’ha visto”

L’ironia di un operaio sull’arrivo dell’ad della multinazionale. Ma è già febbre da “260mila auto l’anno a Melfi”. Sara vero?

Una sorta di ‘avatar’ si aggirava ieri per S. Nicola di Melfi. “Tavares, e chi l’ha visto – confessava ieri sera un operaio – ho lavorato la mattina ma tra di noi di lui neanche l’ombra. E’ stata una giornata normalissima, non abbiamo vissuto in nessun modo la presenza dell’amministratore delegato”.

In effetti la presenza di Carlos Tavares, più che mai sottotono, è stata certificata solo da dispacci di agenzia e qualche comunicato sindacale. “L’ultimo presidente vero che abbiamo avuto era Marchionne, un dirigente serio, riusciva a farsi sentire, era tutta un’altra cosa, ti sentivi parte di una famiglia grande”, conferma il lavoratore di Melfi con cui abbiamo parlato. Oggi, invece “ti senti solo un robot che risponde a comando. Basta un messaggino della sera prima e il ‘robottino’ resta a casa. Ma di che cosa vogliano parlare”.

E invece ieri di qualcosa si sarebbe parlato. O meglio “i fortunati” di qualcosa hanno parlato con Tavares. Il capo di Stellantis ha di fatto confermato 5 modelli a Melfi entro il 2026, di cui la Compass in versione ibrida. Ha anche parlato della “centralità di Melfi”. All’Ansa ha anche lodato “il lavoro incredibile che si sta facendo a Melfi”, perifrasi di circostanza, ma efficace. Tuttavia, l’annuncio più roboante, seppur da libro dei sogni, è stato un altro. Ovvero “260mila auto” all’anno da produrre a Melfi, sempre dal 2026. Ha puntato sul ‘ricatto cinese’ per tenere sulle spine operai e Governo italiano. Ha bussato per nuovi e più cospicui incentivi all’auto elettrica, però ha garantito ben poco sul futuro dell’Indotto.

Ma torniamo all’annuncio roboante. Duecentosessantamila auto all’anno a Melfi sono una buona cifra, certo. Su quale base abbia fatto il calcolo non è dato sapere. E se nel medio termine viene in qualche modo risollevata la fiducia, nel breve e brevissimo proprio quel rapporto, tutto da ricostruire, è decisamente in salita. “Per noi resta una specie di fantasma Tavares, e ci fidiamo sempre meno da quando il marchio si chiama Stellantis e parla francese”, conclude, con voce cupa, l’operaio.

Dal canto loro, i sindacati di categoria ieri sono apparsi cautamente ottimisti, stando ai comunicati diramati. Più critica è apparsa solo la Fiom. Nel frattempo, sempre parlando delle nuove auto da produrre, e torniamo così al presente, dalla prossima settimana potrebbe esserci uno stop lungo a S. Nicola di Melfi. Potrebbe durare anche 10 giorni e sarebbe imputabile ai lavori necessari per adeguare la nuova linea, alla Ds8, la prima auto elettrica che andrà sul mercato. L’auto sarebbe piuttosto lunga, quindi ci sarebbero problemi sugli angoli, in fase di girata, sulla stessa linea. Del possibile stop dello stabilimento e dei lavori di adeguamento della linea, se ne parla nei corridoi da una settimana. Per ora nulla di ufficiale. E nessun messaggino è girato sugli smartphone degli operai. Staremo a vedere. Al momento non resta che guardare al bicchiere mezzo pieno e alle “260mila auto” da produrre dal 2026. Se sia stata una ‘boutade’ per fare scena, solo il tempo potrà stabilirlo. Stesso discorso sulla tenuta occupazionale. I numeri che girano nelle ultime ore, infatti, appaiono un po’ al rialzo.