Stellanis Melfi: bagni sporchi e niente aria condizionata

24 giugno 2024 | 12:52
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Stellanis Melfi: bagni sporchi e niente aria condizionata

Sarebbe questa la rotta indicata nell’assemblea sindacale di venerdì, per risparmiare e tenere il passo dei cinesi. Assemblee anche oggi. E Tavares chiede sempre più tagli

Si racconta che durante l’assemblea di venerdì scorso, indetta dai sindacati per fare il punto con i lavoratori di Melfi, un’operaia Stellantis si sia alzata e abbia detto più o meno così: “Avrei un paio di domande, ma come mai col caldo che fa non si accende l’aria condizionata, e come mai anche quando vuoi andare in bagno, spesso trovi la scritta ,’manutenzione’, ma quanto dura questa manutenzione, ma non si trovano gli idraulici?” Questo almeno sarebbe il senso delle domande poste dalla lavoratrice.

E si racconta pure che un ‘sindacalista’ presente abbia subito preso la parola per rimarcare alcuni concetti che fanno ben comprendere quale sia la direzione portata avanti dall’ad Tavares. “In tutta Italia si lavora così, con i wc spesso sporchi e senza aria condizionata, al massimo con i ventilatori”. In primo piano ci sarebbe quindi la riduzione dei costi inaugurata da Stellantis per tenere il passo del Dragone sul mercato. Ancor di più, con la moltiplicazione delle auto elettriche cinesi. E di una riduzione del 15% dei costi avrebbe parlato anche Tavares, a Melfi, lo scorso 4 giugno.

Ne avevamo già parlato. Il risparmio, quindi, toccherà aspetti anche essenziali del lavoro in fabbrica. Si lavorerà peggio. E il sottinteso è chiaro, anche se non si può dire esplicitamente. Chi non volesse accettare queste condizioni può sempre accelerare le pratiche. Di incentivo all’esodo, ovviamente. Pratica, questa, che a Melfi sta procedendo con numeri elevati già dal novembre 2021. E anche questo va nella direzione del risparmio voluto dai capi.

Un dato degli ultimi giorni riferirebbe che nel nuovo corso, Stellantis abbia già ridotto del 5% la forza lavoro. “Non solo quindi bagni sporchi e niente aria condizionata – taglia corto un operaio del Montaggio con cui abbiamo parlato- ma ci toccherà sempre più anche lavorare come i ‘ciucci’ “. Forse la perifrasi non è elegante, ma introduce bene l’altra grande questione che pare non essere entrata in modo centrale, sin qui, nelle assemblee di questi giorni: e cioè i carichi di lavoro. “E’ questo il vero punto – sottolinea l’operaio Stellantis – sulle postazioni viene tagliato personale in continuazione e ti ritrovi a produrre quasi le stesse auto con meno persone, accade da diversi anni e pare che la cosa non interessi più a nessuno, se non a chi è costretto a piegarsi e a tenere ritmi e velocità sempre più elevati. Ma fino a che punto possono spingersi? Questo fa paura”. Fin qui l’operaio.

Si rincorre, infine, anche una battuta, che sarebbe circolata nella stessa assemblea di venerdì in cui erano presenti numerosi operai. Pare che un rappresentante dei sindacati per rincuorarli abbia azzardato: “Che vi credete, la Cassa integrazione tocca anche noi sindacalisti”. Pare che a quel punto più di qualcuno si sia alzato, ma non per applaudire o per contestare. Diversi lavoratori, infatti, semplicemente si sarebbero alzati e sarebbero andati via; a testimonianza di una sfiducia che serpeggia in modo sempre più profondo, nei confronti della classe sindacale.