Potenza, le mani sulla città: le strane coincidenze nel “sacco” di Verderuolo
I curiosi intrecci tra amministratori di condominio e imprese di costruzione: qualcosa non quadra
La vicenda ormai è nota. La nostra inchiesta “mani sulla città”, pubblicata con diversi articoli tra settembre e novembre 2023, oggi si arricchisce con nuove domande. I protagonisti questa volta sono l’amministratore di condominio che nessuno avrebbe nominato; la ditta esecutrice dei lavori dell’edificio residenziale in costruzione nell’area del boschetto distrutto tra via Maratea e Via Roma e, ancora una volta, la società committente e proprietaria dell’erigendo palazzo.
Il Condominio GESCAL, che sarebbe stato danneggiato dalla distruzione del boschetto prima e dai lavori di costruzione del nuovo edificio poi, comprende i civici 41,43,45 di via Roma a valle di via Maratea. I residenti del condominio stanno protestando da mesi, anche con ricorsi ed esposti: prima per vitare la distruzione del boschetto di pertinenza del condominio, poi per evitare la costruzione dell’edificio e adesso per difendersi dai pericoli causati dall’intervento edilizio. “Sappiamo che tagliare quel boschetto significa che le acque che vengono assorbite dagli alberi potrebbero riversarsi tutte sugli edifici sottostanti che stanno lì da 53 anni. Il cortile, con gli alberi, sarebbe stato venduto dall’ Ater a soggetti privati, non residenti, senza che sia mai stata inoltrata ai residenti alcuna nota per diritto di prelazione.” Questa modalità sembra essere diffusa a Potenza e non solo. Si tratta di un sistema di acquisizione, da parte di privati, di aree di pertinenza di case popolari utilizzate a verde e parcheggi, destinate poi a fare da volumetria per la costruzione di nuovi edifici dentro la città. Le forme di trasferimento di queste aree dai residenti a soggetti privati legati a imprese e società di costruzione saranno oggetto di approfondimento in una prossima puntata dell’inchiesta.
I lavori in corso
LA SEGNALAZIONE AI VIGILI DEL FUOCO
Il 22 dicembre 2023, su segnalazione dei residenti dei residenti, i Vigili del Fuoco effettuano un sopralluogo urgente per verificare “un presunto manifestarsi di dissesto” nei due edifici di via Roma ai civici 41,43,45 e 49. Nella relazione invita al sindaco di Potenza e alla Prefettura scrivono: “Dai contestuali controlli visivi condotti sulle zone perimetrali di pertinenza dei due edifici oggetto di analisi, è stata rilevata una condizione di potenziale instabilità dei terreni superficiali adiacenti le strutture. Tale criticità pare imputabile con buona probabilità alla presenza di infiltrazioni diffuse d’acqua nel sottosuolo.” Aggiungono, in riferimento al fabbricato contraddistinto dai civici 41-43-45 che: “gli accertamenti visivi hanno permesso di constatare uno stato di degrado localizzato di alcune tramezzature e pareti divisorie alla base dello stabile, presumibilmente imputabile all’azione erosiva esercitata dalle acque di infiltrazione del terreno circostante l’edificio.” Qui la relazione
Bisogna precisare che il sopralluogo è avvenuto attraverso un esame di tipo visivo e non analitico né strumentale. Perciò la squadra dei Vigili del Fuoco intervenuta raccomanda al Comune di “programmare con urgenza opere di ripristino strutturale dei paramenti murari lesionati e fessurati ai piani cantina, al fine di prevenirne il possibile aggravamento”. Insomma, il condominio Gescal è a rischio. E sembra che le preoccupazioni manifestate dai residenti siano fondate. Ma…
IL COLPO DI SCENA DA CHIARIRE
Il 29 febbraio 2024 il Comune acquisisce al protocollo generale la relazione dei Vigili del Fuoco. Il giorno successivo, 1° marzo, trasmette con propria nota, all’amministratore del condominio GESCAL, la scheda di intervento redatta dai caschi rossi, chiedendo di ottemperare a quanto previsto nella scheda “relativamente ai provvedimenti da adottare a salvaguardia dell’incolumità delle persone e ad effettuare con urgenza gli indispensabili accertamenti e verifiche tecniche del caso e ad eseguire gli eventuali interventi che dovessero rendersi necessari”. Chi è in quel momento l’amministratore del Condominio? L’architetta Angela Loscalzo. Qui la nota
Il colpo di scena arriva il 12 aprile 2024, quando l’ingegnere Carmine Rocco Mecca, scrive all’Unità di Staff-Protezione Civile del Comune di Potenza, precisando che l’amministratore del Condominio è lui dal 1° gennaio 2023, attraverso la sua società ISPESL 2.0 srls. In sostanza è la ISPESL amministratrice del Condominio e dunque lo è Mecca in quanto amministratore della Società. Quindi la nota del 1° marzo, scrive Mecca, “è stata erroneamente inviata all’architetta Loscalzo che, tuttavia, ha provveduto immediatamente a inoltrarla al sottoscritto.”
Nella nota Mecca tiene a precisare che scrive soprattutto in qualità di ingegnere più che di amministratore del Condominio, come per dire “parla uno che di queste faccende ne capisce, forse meglio di un’architetta”. Nella lettera, che qui alleghiamo e vi invitiamo a leggere, l’ingegnere Mecca in qualche modo prova a ridimensionare le preoccupazioni dei residenti e le segnalazioni di Comune e Vigili del fuoco: “…risultano infondati anche i timori che il costruendo complesso residenziale in via di realizzazione in adiacenza al palazzo ospitante il Condominio GESCAL possa minare la stabilità dello stesso. (…) Il sottoscritto ritiene, inoltre, che ad oggi non sia necessario alcun monitoraggio strumentale per tenere sotto controllo cedimenti strutturali che risultano pressoché nulli.” A questo punto, è il 10 maggio 2024, il Comune di Potenza inoltra la nota già prima inviata all’architetta Loscalzo, all’ingegnere Mecca. Qui la nota
UNA NOMINA ALL’INSAPUTA DEGLI INQUILINI?
A quanto pare nessuno degli inquilini del condominio di via Roma 41-43-45, sa di aver nominato Carmine Rocco Mecca amministratore. In una lettera vergata di pugno dai residenti, il 16 maggio scorso, indirizzata alla ISPSEL srls, all’attenzione di Mecca, leggiamo: “…avendo ricevuto la convocazione dell’assemblea di condominio dobbiamo rilevarne la radicale nullità e irritualità in quanto proveniente da un soggetto non legittimato poiché non riveste la carica di amministratore. Non risultano assemblee che l’abbiano nominato, pertanto stante l’assenza di legittimazione la invitiamo ad astenersi da compiere atti nell’interesse del condominio, in mancanza ci vedremo costretti a tutelare nelle opportune sedi i nostri diritti.”
QUALCOSA NON QUADRA
Insomma, qualcosa non quadra. Proviamo a fare qualche domanda non prima di aver dato uno sguardo alla ISPESL srls. Si tratta di una società di formazione non accreditata, fondata nel 2016, con un capitale sociale di mille euro di proprietà dei due amministratori Mecca Carmine Rocco (49,99%) e Mecca Rocco (50,01%). La Società è in liquidazione dal 29 dicembre 2023. Il liquidatore, nominato il 16 gennaio 2014, è Mecca Carmine Rocco. Dunque, mentre la società è in liquidazione viene convocata un’assemblea di condominio. E mentre la società è in liquidazione Rocco Carmine Mecca si sarebbe autonominato amministratore del condominio GESCAL al posto della moglie architetta Angela Loscalzo. Perché?
Forse la risposta sta nel fatto che il socio della ISPESL SRLS è Rocco Mecca. E chi è Rocco Mecca? E’ socio amministratore della MCCD s.n.c. una Società edile, esecutrice per conto della Trifoglio S.r.l., dei lavori di costruzione dell’edificio residenziale al centro delle preoccupazioni degli inquilini di via Roma ai civici 41-43-45. Tuttavia, per amore della verità, la domanda la giriamo agli interessati.
Il totem del cantiere
UNA STORIA CON UN FINALE IMPREVEDIBILE?
A quanto pare l’Autorità di Bacino deve ancora spiegare la ragione per cui l’area di Verderuolo sia stata riclassificata da rischio idrogeologico elevato a rischio moderato in concomitanza, pare, con le concessioni edilizie in viale dell’Unicef, in via Roma e via Maratea. In prossimità del ponte attrezzato, sempre lungo il versante nord-occidentale si riscontra, infatti, un cambio di tipologia di rischio idrogeologico lungo un’area di versante che viene declassata da R3 (elevato) a R1 (moderato). Allo stato attuale non sarebbe reperibile, qualora esistesse, la documentazione a supporto della decisione di declassificare l’area. Per inquadrare meglio quest’ultimo tassello dell’inchiesta riepiloghiamo la prima puntata che il lettore potrà leggere interamente cliccando qui.
BREVE E PARZIALE RIEPILOGO
E’ luglio 2018, crolla un terrapieno a monte di un’area di cantiere all’inizio di viale dell’Unicef, a Potenza, a rischio la stabilità di una palazzina sovrastante. Palazzina in cui vivevano 18 famiglie costrette in fretta e furia ad abbandonare gli appartamenti. Generoso Donofrio, amministratore della Cismi Srl, che era l’impresa appaltatrice dei lavori per la costruzione di una nuova palazzina, nel settembre 2022 viene rinviato a giudizio insieme ad altre 8 persone, con l’accusa di disastro colposo. Il processo è in corso.
Aprile 2019, sprofondamento della sede stradale di viale Unicef (poi imputata alla rete fognaria), in prossimità dell’autovelox, che impose per lungo tempo una deviazione lungo l’altra carreggiata. Giugno 2019, allagamento delle aree di fondovalle e dei locali commerciali dell’MD Discount posti proprio in prossimità della rotatoria all’inizio di viale dell’Unicef. I locali commerciali dei supermercati, anch’essi di nuova costruzione, mostrano una criticità che è già emersa al primo episodio di piogge torrenziali e che potrebbe ripetersi ogni volta che si verificheranno tali fenomeni con portata superiore alla media. Ciò a causa della eccessiva vicinanza all’area di massimo impluvio delle acque del fondovalle. Essendo questa un’area depressa, sede di un antico alveo fluviale, costituirà via preferenziale di deflusso delle acque meteoriche, pertanto sarà sempre esposta ad un elevato rischio in tal senso. Quanto detto pone seri dubbi sulla fattibilità delle nuove costruzioni – come quella in corso nell’area verde di via Maratea a valle della palazzina al civico 51 – tanto in termini di stabilità dei versanti, quanto in termini di regimentazione e canalizzazione delle acque di falda.
Basti pensare, che uno dei nuovi edifici è in costruzione nell’area prospiciente la zona di crollo del luglio 2018 ed un altro ancora immediatamente a valle dello stesso, tra via Roma e via Maratea.. Quest’ultimo, inoltre, insisterebbe in un settore morfologicamente assimilabile a quello occupato dai locali commerciali MD e sarebbe quindi esposto ai medesimi rischi di allagamento in caso di condizioni meteorologiche paragonabili a quelle del giugno 2019. Un’ulteriore criticità verrebbe innescata dal sovraccarico della rete fognaria a cui andrebbero a collegarsi i nuovi manufatti: rete che ha già mostrato chiari cenni di cedimento al pari dell’episodio dell’aprile 2019.
A valle del lungo costone di Santa Lucia, su viale dell’Unicef, in direzione ponte attrezzato, è in fase di costruzione il “Fondovalle Village”: una serie di appartamenti in alcune palazzine con piano commerciale. La caratteristica del vallone di Viale dell’Unicef e di Verderuolo è la presenza di acque sorgive in tutte le stagioni a cui si aggiungono in alcuni periodi quelle pluviali.
Chi investe e ha investito nella cementificazione dell’area? Tra i primi le società legate, almeno fino al 2022, a Generoso Donofrio e a Nunzio De Canio: la Cismi S.r.l., il Consorzio Edilizio Verderuolo, la Dedo S.r.l. di Giovanni e Vittorio Curatella. Ma gli interessi su Verderuolo sono molto più estesi. Molte delle particelle, un tempo classificate a seminativo, erano tra il 2016 e il 2019 catastalmente intestate alla Cismi S.r.l., al Consorzio Edilizio Fondovalle Verderuolo Inferiore, alla Dedo S.r.l., comprese quelle che riguardano – almeno la gran parte – l’area di costruzione dell’insediamento Fondovalle Village. Attraverso frazionamenti, conferimenti, colottizzazioni, con la soppressione di decine di vecchie particelle, i terreni sono passati di mano nel corso degli anni. La particella 5067 del foglio 46, su cui insiste il boschetto tra via Maratea e via Roma, precedentemente classificato terreno seminativo, è oggi intestata alla Trifoglio Srl, società che sta costruendo l’edificio. Quel terreno al 23 maggio 2023 era intestato alla Soceis S.r.l., fino al 30 agosto 2016 era intestato al Consorzio Edilizio Fondovalle Verderuolo Inferiore S.r.l., mentre al 30 luglio 2016 intestatario era ancora la Soceis S.r.l. Laddove sorge l’MD, in prossimità della rotonda di viale dell’Unicef, il terreno era catastalmente intestato fino al 2011 al Comune di Potenza. Poi passa, dal 2011 al 2016, nelle mani della Dedo S.r.l. con atto di compravendita.
Il 30 agosto 2016, con atto di conferimento, la proprietà passa al Consorzio Edilizio Fondovalle Verderuolo Inferiore, ma non è finita. Dal 30 agosto 2016 al 9 novembre 2016, attraverso ridistribuzione immobiliare di aree tra colottizzanti, il terreno viene nuovamente intestato alla Dedo S.r.l. che a sua volta venderà alla MD Immobiliare S.p.a. Quando la Dedo S.r.l. fa queste operazioni, amministratori della società erano ancora Nunzio De Canio e Generoso Donofrio. I terreni su cui sorgerà l’insediamento residenziale Fondovalle Village, se le mappe catastali non ci ingannano risulta intestato alla Dedo S.r.l. Anche in questo caso tra compravendite, frazionamenti, variazioni e conferimenti, i passaggi di mano sono stati molteplici. Prima di arrivare alla Dedo S.r.l., abbiamo attraversato molti soggetti intestatari: Il solito Consorzio Edilizio Verderuolo, il Comune di Potenza, gli imprenditori Giubileo. In fine, ad investire sull’insediamento residenziale è anche la ReLender Spa di Francesco Marella.
Conclusioni provvisorie
Sulla vicenda di via Maratea e via Roma la Procura, in seguito agli esposti degli inquilini del condominio GESCAL, e ai nostri articoli, avrebbe aperto uno o più fascicoli. Per quanto riguarda tutte le puntate della nostra inchiesta giornalistica, alle domande esplicite e implicite che abbiamo formulato stiamo ancora aspettando le risposte del Comune di Potenza, dell’Autorità di Bacino e delle Società chiamate in causa. Per la verità una risposta l’abbiamo avuta: una diffida o, se preferite, un invito ad astenersi dal pubblicare altri articoli sulla vicenda. Ci fermiamo qui. Alla prossima puntata.
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