Potenza al ballottaggio. Telesca e i suoi falchi: accordo sì, apparentamento no
Smaldone e Giuzio cedono al compromesso con i gattovolpisti e si calano le braghe
C’era un modo: l’apparentamento con tanto di simboli sulla scheda elettorale. I potentini per bene avrebbero avuto una chance, far confluire molti voti sui simboli di Francesco Giuzio e di Smaldone, fornendo loro il consenso necessario per avere un peso nella prossima amministrazione comunale. Un peso che avrebbe ridimensionato gli appetiti dei signori che accompagnano Telesca nella corsa a piazza Sedile. E invece? Sia Giuzio sia Smaldone hanno ceduto, hanno accolto la proposta del candidato sindaco al ballottaggio “di un accordo programmatico – scrivono i due eroi della ‘sinistra’ – finalizzato a condividere un progetto che non guardi solo alla liberazione di Potenza dalla Destra, ma che trovi, finalmente, la via per l’aggregazione di un campo riformista e progressista in Basilicata.” Campo riformista e progressista, ma per favore!
Siamo al solito spargimento di fuffa nell’opinione pubblica. Scrivono Giuzio e Smaldone oggi: “Lo spirito che accomuna i tre candidati sindaco, infatti, parte dalla condivisione di una visione, di una programmazione e di una progettualità necessaria per il Capoluogo.” Ci dispiace, ma è una posizione che richiama funesti compromessi e tanta voglia di potere. I punti cosiddetti qualificanti del programma condiviso sono uno specchietto per le allodole, le solite strette di mano en passant, tanto per…
Quel programma non disturba affatto i poteri che hanno le mani sulla città da decenni, vi lasceranno fare, mentre loro continueranno indisturbati negli affari succulenti. “Stop al consumo di suolo incentivando la rigenerazione urbana e il riuso degli immobili in abbandono?” Ecco questa non ve la faranno fare, tutto il resto sì, perché tutto il resto è fuffa. Nel programma condiviso per l’accordo, nessuna visione di futuro per Potenza, ma piccoli aggiustamenti “condominiali” e alcuni slogan da mettere in pasto agli elettori.
La decisione di Basilicata Possibile e delle liste in appoggio a Smaldone di aderire a un accordo senza apparentamento con Telesca è l’ultima delusione subita dai cittadini per bene. Prepariamoci a una consiliatura drammaticamente pasticciata e inconsistente , ma molto fruttuosa per i soliti noti ai quali dei cittadini non interessa una cippa. Prepariamoci ad un’amministrazione eterodiretta da imprenditori e vecchie volpi della politica che hanno portato la città e la Basilicata a diventare un tavolo del casinò su cui giocano solo loro.
Ci auguriamo che i cittadini disertino le urne e che vinca pure Fanelli, perché questa città dopo aver toccato il fondo con Guarente ha bisogno di perdersi negli abissi. Tuttavia, non siamo ottimisti, perché la città è in mano a una minoranza di vip di cartone, di borghesi o facsimili di borghesi parassiti e parassite che giocano alla politica come al burraco nei salotti improbabili arredati in stile Casamonica. Ad ogni modo la responsabilità di quello che è stato e di quello che sarà è tutta dei potentini, quelli per bene e quelli per male.