“Metamorphosis”, a Sasso di Castalda il terzo appuntamento del “Lucania Classica Festival”
Sabato, 15 giugno, a Palazzo De Luca
Gli straordinari virtuosismi del “Milano Saxophone Quartet” conditi dalla raffinatezza delle sonorità del sax daranno vita a “Metamorphosis”, il terzo appuntamento del “Lucania Classica Festival” previsto sabato 15 giugno 2024 alle ore 19:00, con ingresso gratuito, al “Palazzo De Luca” (Sala Michele Rotundo) a Sasso di Castalda (Potenza). L’evento rientra nel cartellone della quarta edizione del “Lucania Classica Festival”, la rassegna concertistica promossa ed organizzata da A.P.S. SMAC Angolo Creativo e Bcs (Basilicata Concert Society) sotto la direzione artistica di Valeria Veltro e Raffaele D’Angelo che da maggio ad agosto farà tappa in una quindicina di comuni lucani, con oltre venti concerti, fregiandosi della presenza di artisti di spessore nazionale ed internazionale. L’Open Concert sarà affidato a Gerardo Scavone, studente di violoncello del Conservatorio di Musica “Gesualdo da Venosa” di Potenza. Il “Milano Saxophone Quartet”, presente sulla scena musicale internazionale dal 2010, è composto da Livia Ferrara (sassofono baritono), Damiano Grandesso (sassofono soprano), Stefano Papa (sassofono contralto) e Massimiliano Girardi (sassofono tenore). Formatisi sotto la guida dei più illustri maestri in Francia, Austria e Italia, hanno sviluppato e affinato virtuosismo, unito ad una musicalità cento per cento made in Italy oggi apprezzata ovunque.
Numerose le sale da concerto dove il quartetto si è esibito, tra le quali: il “Teatro Ristori” di Verona, il “Teatro Dell’Arte di Milano” e il “Teatro Vittoria” di Torino. La formazione è stata ospite di enti prestigiosi come “MITO Settembre Musica”, “Musica Riva Festival”, “Alpen Classica Festival”, “Opera Estate”, “Temporada de Musica da camera UTEM” (Cile), “Cile Saxfest”, “Vienna Saxfest”, “Long lake Festival (Svizzera)” e tante altre rassegne. Nel 2020-21 è stata protagonista di un tour europeo che l’ha portata ad esibirsi con apprezzamento del pubblico in Montenegro, Serbia, Slovenia, Croazia, Portogallo, Spagna, Francia, Svizzera, Austria e Repubblica di San Marino. Attiva discograficamente la formazione nei suoi primi due album ha dato nuova voce a compositori e stili musicali apparentemente lontani dalla fisionomia timbrica del proprio strumento, registrando “Musica Ficta” per ARS produktion e “Rispett” e “Strambotti” per Azzurra Music.
Col suo ultimo lavoro discografico “Skylines”, registrato per Ambiente Audio, si è invece spinto nella ricerca intima delle sonorità più affini al saxofono, contribuendo alla creazione di un nuovo repertorio per questo strumento. Collabora attivamente a progetti crossover con Antonella Ruggiero, Giorgia Antonelli (Strappatempo) e il Coro Sasso Rosso. Il Milano Saxophone Quartet suona anche D’Addario ed è artista Selmer e LefreQue. Nel borgo lucano allieteranno il pubblico con “Metamorphosis” un progetto musicale in cui lo spettatore è testimone della trasformazione sonora del quartetto che con diversi stili caratterizza la propria flessibilità. Il programma si apre con il “Quartetto op. 102” di Alexander Glazunov, la cui storia è essa stessa una metamorfosi; il compositore, infatti, conosce per la prima volta il saxofono in un jazz club di Parigi ma è soltanto quando ascolta il “Quatuor de saxophones de la Garde républicaine” che decide di scrivere per questa formazione. Si abbandona il salotto romantico di Glazunov per cambiare totalmente stile con “Tango virtuoso”, brano in cui il compositore Thierry Escaich dedica ai saxofoni un capolavoro cameristico che vede gli strumenti partecipare al ballo in maniera organistica. Il programma si conclude con le “Danze slave” di Dvorak. Le note di Ferrara, Grandesso, Papa e Girardi volteggeranno con le Sonate L.439, L.438 e L.232 (Domenico Scarlatti); i brani “Montevideo”, “Addis Abeba”, “Sarajevo” da “Ciudades” (2015) di Guillermo Lago; “Oumuamua” (2018) di Federico Zattera; “Tre Quadri” di Giuseppe Ros ed infine i brani “Vivace con fuoco” e “Lento dolente” da “Milano Suite” (2020) di Maarten de Splenter.