Carcere di Potenza, “la vera partita è fare la pizza con mamma e papà”
L’iniziativa per garantire il diritto dei bambini a mantenere la relazione genitoriale anche in carcere
L’11 giugno scorso la Casa Circondariale di Potenza ha aderito, come ogni anno, all’iniziativa – unica in Italia e in Europa – della onlus “Bambinisenzasbarre”, che si batte per il diritto dei bambini a mantenere la relazione genitoriale anche in carcere. Questa è l’ottava edizione della “Partita con mamma e papà”, l’atteso incontro tra genitori detenuti e i loro figli che apre le porte degli istituti penitenziari alle loro famiglie e quest’anno segna il decennale della firma della “Carta dei diritti dei figli di genitori detenuti”.
La “Partita con mamma e papà” è organizzata in collaborazione con il Ministero della Giustizia Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e in occasione del decennale della Carta, la “Partita con mamma e papà” il prossimo autunno viene realizzata a livello europeo per il network Children of Prisoners Europe (COPE) di cui “Bambinisenzasbarre” è membro e siede nel Consiglio Direttivo. Anche quest’anno l’evento è coinciso con la Campagna europea di sensibilizzazione “Non un mio crimine, ma una mia condanna” attiva nel corso del mese di giugno.
La “Partita con mamma e papà”, che nella Casa Circondariale di Potenza, su impulso della Direzione e dell’Area Educativa, ha visto l’introduzione di un elemento di novità: una originale e unica iniziativa dal titolo “la vera partita è fare la pizza con mamma e papà”. Una giornata in cui è stato possibile giocare e “impastare” con i papà e le mamme, normale per tutti gli altri bambini, ma che è risultato eccezionale per questi bambini e le loro famiglie, grazie alla collaborazione del personale di Polizia Penitenziaria, del maestro pizzaiolo Franco Lopez, di Annarita Marchionna dell’APS Officine Officinali e della Coop Centostrade che con il suo Ludobus ha fatto impazzire di gioia piccoli e grandi
La “Partita con mamma e papà”, ideata da Bambinisenzasbarre, è nata nel 2015.
L’iniziativa è partita con l’adesione di 12 istituti e la partecipazione di 500 bambini e 250 papà detenuti, e si è tenuta tutti gli anni fino al 2019. Interrotta per due anni a causa della pandemia, ha avuto un forte impatto nell’edizione di ripresa del giugno 2022 (76 istituti, 82 partite, 4100 bambini, 1900 genitori) che ha sancito la riapertura degli Istituti penitenziari alle famiglie. La settima edizione, giocata nel 2023, ha visto l’adesione di 79 istituti italiani dove si sono disputate 83 partite, coinvolgendo gli agenti della Polizia Penitenziaria, gli educatori, 4250 bambini, 2050 genitori detenuti e le loro famiglie. L’obiettivo è quello di sensibilizzare sul tema dell’inclusione sociale e delle pari opportunità per tutti i bambini e ha lo scopo di portare in primo piano il tema dei pregiudizi e dell’emarginazione di cui spesso sono vittime i 100mila bambini in Italia (2,2 milioni in Europa) che hanno il papà o la mamma in carcere.
“Questa iniziativa -ha dichiarato il Direttore della Casa Circondariale Paolo Pastena- rappresenta un forte richiamo alla corresponsabilità sociale una occasione per allargare lo sguardo e comprendervi le famiglie delle detenute e dei detenuti: i figli, i coniugi, i genitori, che non devono essere ingiustamente discriminati per qualcosa che non hanno commesso. Sappiamo che il tema del carcere genera qualche resistenza, ma possiamo cominciare a cambiare la nostra prospettiva dalla cura delle relazioni e dai diritti dei più piccoli.”