Basilicata senz’acqua: tante oggi le aree a secco
Ad Anzi da ieri acqua potabile centellinata e “ammende” ai trasgressori. Ma è possibile che ciò accada in una regione dove si pompa petrolio e si utilizza tanta acqua solo per i processi di estrazione?
È impressionante, cliccando sul sito di Acquedotto lucano, notare quanti Comuni sono e resteranno a secco di acqua nelle prossime ore. Procedendo dalle sospensioni più recenti troviamo Montescaglioso: “Per un guasto improvviso, erogazione idrica sospesa dalle 14:35 del 22/6 fino ad ultimazione dei lavori in via Emanuele Kant”. Matera: “Per ripristinare i serbatoi, erogazione idrica sospesa dalle 14 del 22/6 alle 23 del 22/6”. Savoia di Lucania: “Per ripristinare il livello dei serbatoi, erogazione idrica sospesa dalle ore 14 del 22/6 fino alle 6 del 23/6 nelle seguenti contrade…”. E via con una lunga sfilza di altri Comuni dove si presenta lo stesso problema, solo guardando alla giornata di oggi (sabato 22). Balvano, Vietri di Potenza, Avigliano, Muro Lucano, Tutti senz’acqua in diverse contrade. Per Tito, San Fele, Grumento Nova, Viggiano, problemi di acqua in diverse contrade ma cambia la dicitura. “Per un guasto improvviso” viene sospesa l’erogazione in diverse zone e per durate di tempo differenti. Se si scorre la pagina, ci sono le interruzioni dei giorni precedenti e proprio in una fase di caldo torrido.
AD ANZI ACQUA POTABILE CENTELLINATA Ma a fare più scalpore è la situazione di Anzi (Potenza) dove l’Amministrazione ieri ha addirittura centellinato l’uso di acqua potabile. Su questo aspetto torneremo in seguito, ma sempre ad Anzi, ce ne eravamo occupati nelle settimane precedenti, il problema dell’acqua si trascina dai primi di giugno. Dapprima “per un guasto ad una condotta idrica” acqua a singhiozzo dal 4 giugno per oltre una settimana. L’Amministrazione aveva anche predisposto, qualche giorno dopo, un’autobotte nell’area Parcheggi ‘Convento’ per i cittadini che avessero bisogno di approvvigionarsi di acqua. Mercoledì scorso, sempre ad Anzi, sulla pagina del Comune di Anzi “si avvisa che durante i lavori di scavo della Tim in Corso Umberto I è stato danneggiato un tubo della rete idrica. Acquedotto lucano è già sul posto – si legge nella nota del Comune – ma dovrà sospendere l’erogazione dell’acqua per il tempo necessario alle operazioni di ripristino, in corso Umberto I e dintorni”. Problemi anche in altre contrade di Anzi sono stati segnalati nei giorni scorsi. E infine l’avviso di ieri dell’Amministrazione, che arriva come un macigno sugli abitanti del piccolo Comune che si trova sulla diga della Camastra. Parliamo di un’ordinanza, diramata nella giornata di ieri, e che parla di “limitazioni per l’utilizzo di acqua potabile”. Il sindaco “ordina” a tutta la cittadinanza “con decorrenza immediata e fino al termine della criticità idrica, il divieto di prelievo e di consumo di acqua potabile per l’irrigazione di orti, giardini e prati, il lavaggio di aree di pertinenza, cortili e piazzali, il lavaggio di veicoli, macchine e attrezzature, riempimento di piscine, fontane ornamentali…”. E ancora, divieto di utilizzo di acqua “per tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico-sanitario”. Siamo quindi quasi al razionamento dell’acqua potabile, con deroghe soltanto “ai campi di calcio pubblici, alle Aree verdi pubbliche e ornamentali dove sono presenti essenze arboree piantumate nell’ultimo quinquennio”. Le violazioni a queste disposizioni saranno “perseguite con sanzioni pecuniarie da 25 a 500 euro”. La situazione pare quindi precipitata nel piccolo centro, che si trova, lo chiariamo, a ridosso della diga della Camastra, un bacino idrico essenziale per l’approvvigionamento di risorsa idrica sia per uso umano che irriguo. Che ci sia un problema serio, in questo momento, è chiaro. Sia in Basilicata, che, nello specifico, ad Anzi, dove il sindaco raccomanda alla cittadinanza “un uso razionale e corretto dell’acqua potabile”. Così al contagocce però non si era mai giunti negli ultimi anni. Pare che prima ancora dell’estate già ci siano infiniti problemi proprio in una regione che di acque dovrebbe essere piena e che ne fornisce, attraverso il Pertusillo, anche all’area nord della Puglia.
DOV’E’ L’ACQUA LUCANA? Verrebbe da porsi qualche interrogativo. Il primo riguarda strettamente Acquedotto lucano. “Stavamo meglio con Acquedotto pugliese”, è la frase più gettonata in tanti Comuni dell’entroterra lucana. Quindi ci si chiede se la gestione non sia stata deficitaria, per non dire altro, in questi ultimi anni. L’altra domanda, forse ancora più pungente, riguarda un altro aspetto centrale per la Basilicata. E cioè: è possibile che nella regione delle estrazioni petrolifere, dove per tirar fuori l’oro nero si sfrutta tantissima acqua in loco, ci siano problemi di approvvigionamento per i cittadini, costretti a razionarla e a incappare in ammende? E ciò accade proprio in aree contigue alle aree di estrazioni. L’interrogativo dovrebbe toccare tutti i cittadini, e soprattutto i primi cittadini, spesso costretti a pubblicare quanto gli viene comunicato da Acquedotto lucano. Che sia “guasto improvviso”, “per ripristinare i serbatoi”, o “per i lavori di scavo della Tim” forse una maggiore trasparenza da parte pubblica e una comunicazione meno ciclostilata, farebbe accettare i disagi ai cittadini con un maggior senso di fiducia verso le Istituzioni. Anche perché l’estate è solo agli inizi. E Il peggio potrebbe ancora venire.