Ballottaggio a Potenza. I pericolosi “apparentamenti di sangue”
La politica non sia la scienza dell’opportunismo e l’arte del compromesso
Questo ha scritto oggi Pierluigi Smaldone, candidato sindaco nella coalizione guidata dalla lista Potenza Ritorna : “Stamattina ho incontrato Vincenzo Telesca al quale ho, per prima cosa, rivolto i miei complimenti per il risultato raggiunto. Con noi c’era anche Francesco Giuzio. Telesca ci ha ribadito la volontà di ricomporre il campo progressista. La nostra risposta però è che non ci può essere alcuna ricomposizione se non con un apparentamento palese sulla scheda elettorale. I motivi: I cittadini devono sapere chi andranno a votare. È un gesto di civiltà nei loro confronti; La nostra storia politica, la nostra coalizione, i nostri candidati, i nostri elettori meritano rispetto. Oltre 6 mila e 600 preferenze non possono non essere rappresentate in consiglio comunale; Per portare avanti i punti programmatici che abbiamo elaborato in questi mesi servono interpreti seri e autorevoli. Se Telesca dovesse accettare la nostra proposta e dovesse vincere le elezioni, posso garantirvi che saremo le sentinelle di un buon governo comunale sia in giunta e che in consiglio. Con la nostra candidatura abbiamo deciso di intraprendere una strada e non la cambieremo di certo ora che siamo determinanti. Non arretriamo di un millimetro.”
Bene, ora bisogna spiegare che cosa significa “non arretreremo di un millimetro”. Da cosa e da chi? Intanto, sia Smaldone sia Giuzio chiedano chiarimenti sulla compravendita di immobili tra Telesca e il Comune di Potenza. In aggiunta verifichino un’altra faccenda che riguarda il palazzotto acquistato da Telesca, quello alle spalle della statua di San Gerardo: i lavori di riadeguamento e ristrutturazione sono regolari? Noi siamo certi che lo siano, però sarebbe il caso che anche i probabili “apparentati” al secondo turno se ne accertino.
Vorremmo anche che sia Smaldone sia Giuzio si accertino del fatto che dietro le quinte delle apparenze non ci siano i soliti registi dei film sulla gestione della città. Quelli che hanno manovrato prima e durante l’amministrazione Guarente. Ecco, una garanzia sarebbe una Giunta in cui le deleghe più delicate e “pesanti” venissero attribuite agli apparentati Smaldone e Giuzio. Altrimenti, sfascio per sfascio, può accadere di tutto. La destra e i suoi potrebbero giocarsi la carta di una Giunta autorevole, da presentare agli elettori nella campagna di ballottaggio. Una Giunta di donne e uomini di prestigio che faccia da balia all’inadeguato Fanelli e che convinca gli indecisi. Il problema per Telesca, e non solo, rimane la resistenza di coloro che resterebbero fuori dal Consiglio. E considerati gli appetiti, la questione è seria.
Tuttavia, sarebbe meglio evitare apparentamenti di “sangue”. I compromessi possono corrodere l’integrità delle persone e della speranza che rappresentano. Se dovesse andar male morirebbero tutti i sogni per la città. E di questi tempi le speranze e i sogni sono un bene da salvaguardare. Misurate i passi e aprite gli occhi sul futuro. Non sempre la via di mezzo è la migliore.