Siccità, situazione grave in provincia di Matera e parte di quella di Potenza
Vesia (Confederazione ltaliana Liberi Agricoltori): “Chiediamo, per l’ennesima volta, l’istituzione di un tavolo di crisi. Occorre dare risposte, o sarà un’ecatombe”
“È veramente drammatica la situazione, sia per la cerealicoltura, che per la zootecnia e l’ortofrutta. A parlare è Emilio Vesia, agricoltore e presidente Confederazione ltaliana Liberi Agricoltori Basilicata il quale nei mesi scorsi ha più volte scritto al dipartimento Agricoltura, all’Assessore all’agricoltura, Alessandro Galella e al Presidente Vito Bardi, per informarli sulla grave siccità che sta colpendo dall’autunno scorso la nostra Regione, in particolar modo la provincia di Matera e parte di quella di Potenza.
“In alcune zone del materano, -spiega Vesia-specie collina interna, i danni ai cereali, alle leguminose e alle foraggere raggiungono l’80%. La produzione di grano duro, che di solito si attesta su una media annua di 3milioni di quintali, per quest’anno sarà deficitaria con ricadute economiche pesantissime sulle aziende”.
Non se la passano meglio le aziende zootecniche che -aggiunge- con l’aggravarsi della situazione degli ultimi mesi, trovano difficoltoso l’abbeveraggio delle mandrie e delle greggi che si trovano in queste aree.
Testimonianze di allevatori, corredate da immagini eloquenti, dimostrano come sorgenti secolari risultino ormai secche a tal punto da richiedere l’intervento della protezione civile. Problematico in alcuni areali risulta lo sfalcio del fieno, fonte indispensabile per il patrimonio zootecnico.
Ecco il perché della celere presa di posizione da parte della Confederazione nel richiedere alla Regione, sia lo stato di crisi del settore, sia lo stato di calamità. Ci vorrà da parte di tutte le istituzioni, Comuni, Regione e Ministero, una presa di coscienza per la drammaticità del momento e trovare soluzioni celeri affinché si possano ristorare le aziende in maniera celere, sia con mezzi ordinari, (AgriCat) sia straordinari, perché quelle ordinarie a causa della vastità del problema, secondo il nostro parere, non basteranno.
Chiediamo, per l’ennesima volta, -conclude -l’imminente istituzione di un tavolo di crisi, a cui tutte le Associazioni datoriali siano presenti. Occorre dare risposte, o sarà una ecatombe”.