La voce degli operai |
Basilicata
/
Cronaca
/

Stellantis Melfi. Parla un operaio: “Vogliono ridurre il numero di lavoratori sulle postazioni”

15 aprile 2024 | 17:21
Share0
Stellantis Melfi. Parla un operaio: “Vogliono ridurre il numero di lavoratori sulle postazioni”

“Nei comizi elettorali sto sentendo che la questione Stellantis sarà al primo punto, ma si sa, cercano il voto”

“Nei comizi elettorali sto sentendo che la questione Stellantis sarà al primo punto, ma si sa, cercano il voto”. Questa la premessa, di un lavoratore che si accinge a riprendere il lavoro in fabbrica, dopo una settimana di stop per mancanza di componenti. Si ritorna al lavoro, quindi, a San Nicola di Melfi, ma le sensazioni non sono affatto positive. “Lo stiamo vedendo tutti cosa sta accadendo, prima hanno smontato una linea, poi hanno tolto la quarta squadra…”. Prende solo un attimo fiato, il lavoratore Stellantis di Melfi, per poi continuare ad elencare i vari step dello “smantellamento continuo”, in corso ormai da alcuni anni. “Quest’anno, tanto per iniziare, ci hanno tolto la notte, quindi un’altra squadra a riposo, dimmi tu che sensazioni si possono provare…”. A ciò andrebbe aggiunto “il pressing a farci licenziare con l’incentivo, perché è chiaro che siamo in esubero, assai in esubero, nel passaggio all’elettrico”.

Dall’altra parte, a peggiorare sempre di più’ sono anche le condizioni di lavoro sulle postazioni. “Se le auto a turno prodotte sono sempre 300, abbiamo saputo che al Montaggio diminuiranno ancora di più i lavoratori”, incalza. Ciò che già era iniziato a causa delle trasferte a Pomigliano, è divenuto un fatto strutturale, nonostante il rientro dei colleghi dal sito campano. Proprio nelle ultime settimane, infatti, l’operaio rivela quanto starebbe accadendo. “Stanno montando delle piccole piattaforme per farci approvvigionare in modo più facile i pezzi da montare”. Detto in altri termini “invece di fare qualche passo in più’ avremo tutto più vicino, per velocizzare i nostri movimenti”. E questo “per ridurre ancora di più il numero degli operai su ogni Ute”.

E ancora: “Ma fino a che punto vogliono arrivare, è chiaro che devi pensare male e devi immaginare che vogliono ridurci all’osso, in tutti i sensi”. Ridurre all’osso, quindi, sia come “velocità di lavoro e sfruttamento”, sia come “numero di lavoratori” da impiegare in chiave futura. “I segnali ci sono tutti, l’abbiamo capito, ma è la soluzione a mancare”. O meglio, sottolinea, “solo la politica potrebbe costringere Stellantis ad impegnarsi concretamente a non ridurre ulteriormente il numero di lavoratori”. Già, ma parlarne in questo momento, conclude, “porta inevitabilmente ad entrare nei tempi e nei temi della campagna elettorale”. E si sa che in questo momento, con l’appuntamento del 21e 22 aprile alle porte, di promesse da marinaio ne corrono a fiumi. Mentre sulla linea di Melfi si corre sempre di più, e con sempre meno operai impegnati. Stessa produzione, ma con meno forza lavoro.