Stellantis Melfi: altri 160 operai rientrano da Pomigliano

11 aprile 2024 | 21:32
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Stellantis Melfi: altri 160 operai rientrano da Pomigliano

Sono poco piu’ di 200, sui 1200 iniziali, quelli rimasti in trasferta. E intanto a Melfi niente lavoro questa settimana e incertezze sulla prossima

È una stagione ormai al tramonto, quella dei trasfertisti di Melfi spediti a Pomigliano dall’azienda l’agosto scorso in fretta e furia, sacrificando anche coloro che beneficiavano della famosa legge 104. Per loro, proprio per andare incontro alle esigenze familiari, furono istituiti i tanto vituperati ‘pulmini’. Da Melfi e Potenza. Ma sembra già tutta acqua passata. Altri 160 operai, infatti, rientreranno da Pomigliano a Melfi il prossimo lunedì 15 aprile. Un’emorragia da rientro ormai impressionante.

Da 1200 trasfertisti, a gennaio 2024, ad oggi, ne restano in Campania poco piu’ di 200. A determinare le scelte attuali di Stellantis, la non proprio brillante prova sul mercato della Tonale, una scommessa se non persa, almeno finora non all’altezza delle aspettative. Inoltre, ci sarebbero altri trasfertisti, in arrivo e già arrivati, a Pomigliano, da Pratola Serra e Cassino, per problemi specifici di quegli stabilimenti. Il rientro degli operai a Melfi, nel frattempo, lascia diversi interrogativi sul futuro immediato del sito lucano. In primis perché’ si sta lavorando poco a S. Nicola di Melfi.

Neanche un giorno in questa settimana a causa di un problema con dei componenti forniti, secondo le fonti ufficiali, da un’azienda torinese di proprietà cinese (Boauwo), la quale avrebbe non specificati “problemi” con i tribunali. Che sia tutta qua o meno, come sospetta qualcuno, la verità, il dato è che a Melfi non si sta lavorando. E il rientro di altre 160 unità da Pomigliano apre lo spettro degli esuberi. “Siamo troppi”, si sente dire spesso sulle linee. E dal 15 aprile saranno ancora di piu’.

Il rischio di una ‘Cassa’ piu’ massiccia è dietro l’angolo. E gli incentivi all’esodo sono l’altra arma con cui Tavares potrebbe decidere di sfoltire le maestranze di Melfi. Turni massacranti alternati ad un’odiosa Cassa integrazione. Un mix isterico e turbolento che rischia di consumare la tenuta mentale di tanti operai e operaie già corrosi da quasi 30 anni di catena di montaggio e sempre piu’ sul filo di una crisi di nervi. Staremo a vedere. Nel frattempo niente lavoro a Melfi, questa settimana, e tra sabato e domenica tutti con gli occhi sugli smartphone per accogliere i messaggini che annunceranno l’eventuale rientro sulla linea, da lunedì. Venti, voci e rumors, però, non lasciano presagire nulla di buono e quindi altri possibili rinvii. Ma tutto può cambiare. Basta un giro di WhatsApp, deciso dall’azienda e inoltrato ai lavoratori, in modo sempre uguale, dai sindacati di categoria.