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Nel 2023 spesi 492 milioni in beni durevoli in Basilicata, il 5,6% in più

4 aprile 2024 | 11:09
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Nel 2023 spesi 492 milioni in beni durevoli in Basilicata, il 5,6% in più

Un aumento trainato dalla mobilità e soprattutto dai motocicli (+30,6%), con una variazione superiore alla media nazionale. Matera la provincia con crescita dei redditi più intensa. La regione è la seconda del Mezzogiorno per crescita, secondo l’Osservatorio Findomestic

Nel 2023, in Basilicata la spesa per i beni durevoli ha raggiunto quota 492 milioni di euro con un aumento del +5,6% che rimane però inferiore alla media del Mezzogiorno del 6,4% come rilevato dall’Osservatorio Findomestic, in collaborazione con Prometeia. “In Basilicata – commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic la crescita è stata trainata in gran parte dal riavvio della spesa per la mobilità, con incrementi del 17,7% per le auto nuove (84 milioni di euro di spesa), del 16,1% per le usate (144 milioni) e del 30,6% per i motocicli (dato in questo caso superiore a quello medio nazionale). In limitato aumento risultano solo gli elettrodomestici (1,7%), a fronte di andamenti in calo per tutte le altre voci. Se per mobili e telefonia le riduzioni sono limitate (rispettivamente -1,1% e -1,7%), si verifica un significativo aggiustamento a ribasso per l’informazione Technology (-8,7%) e per l’elettronica di consumo (-29,1%)”. In particolare, nel potentino c’è stata una crescita particolarmente forte nel settore dei motocicli che, con un +36,3%, colloca la provincia al 9° posto in Italia.

Il reddito disponibile per abitante è salito del 5,6%, attestandosi a 17.625 euro: un livello appena superiore a quello medio del Mezzogiorno, ma ancora inferiore di oltre 5,000 euro a quello italiano di 22.780 euro. La crescita del reddito è stata più intensa a Matera (+6,9%), dove è aumentato in maniera più forte anche l’acquisto dei beni durevoli (+6,1% rispetto al +5,4% della provincia di Potenza). I livelli di spesa nelle due province della Basilicata sono abbastanza simili: 2.018 euro per le famiglie di Matera e 2.084 per quelle di Potenza che valgono rispettivamente l’87esima e la 95esima posizione nel ranking delle 107 province italiane. 

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A MATERA AUMENTO MODERATO DELLA SPESA PER FAMIGLIA: +5,6 IN PIÙ. Ogni famiglia materana ha speso mediamente 2.018 euro in beni durevoli nell’ultimo anno (+5,6% sul 2022). Complessivamente, secondo l’Osservatorio Findomestic, nella provincia sono stati spesi 172 milioni di euro (+6,1% rispetto all’anno prima). Cresce la spesa per la mobilità con 47 milioni di euro per le auto usate (+16% sul ’22), oltre 15 milioni in più rispetto alle nuove (30 milioni, +21,1% rispetto all’anno prima). Lineare invece la spesa per i motoveicoli con un fatturato di 6 milioni, uno in più del precedente, così come quella per gli elettrodomestici con 17 milioni (+2,3%). Lievi variazioni anche nei mobili (43 milioni, -1,4%), nell’informationtechnology (6 milioni in totale, -4,9%) e nella telefonia (18 milioni, -1,2%). A Matera è stato speso meno rispetto al 2022 anche per l’elettronica: -28,6% per una spesa di 6 milioni contro i 9 dell’anno precedente.

POTENZA AL 9° POSTO TRA LE PROVINCE PER CRESCITA NEL COMPARTO MOTOVEICOLI. A Potenza la spesa per i beni durevoli è stata di 320 milioni di euro (+5,4%), pari a 2.084 euro per famiglia. In base ai dati dell’Osservatorio Findomestic si registrano aumenti in tutti i comparti della mobilità: 55 milioni è il fatturato 2023 per le auto nuove (circa 8 milioni in più rispetto al 2022, +15,9%), 97 quello per le auto usate (+14 milioni sull’anno prima, +16,2%), mentre per i motocicli sono stati spesi 9 milioni di euro (rispetto ai 7 del ’22) con una crescita del +36,3%. Questa percentuale posiziona Potenza al 9° posto in Italia in questa categoria di beni. Rimangono stabili le spese per gli elettrodomestici (30 milioni di euro, +1,4%), per i mobili di casa (77 milioni, -1,4%) e per i servizi telefonici (31 milioni, -2%). In calo invece gli acquisti dei potentini nell’elettronica di consumo, con 11 milioni di fatturato rispetto ai 15 del 2022 (-29,5%, in linea con il dato italiano) e nell’information technology (PC) dove si verifica la nona flessione più alta a livello nazionale con -10,6% (11 milioni di euro rispetto ai 12 dell’anno passato).