La Variante “Tito- Brienza” nel mirino della Procura: quattro indagati per smaltimento illecito di rifiuti speciali e falsità in atto pubblico
Nei giorni scorsi la Polizia Provinciale di Potenza, dopo una perquisizione, ha sequestrato alcune aree di cantiere, un cava e mezzi meccanici
Nei giorni scorsi, su disposizione della Procura distrettuale antimafia di Potenza, la Polizia Provinciale del capoluogo lucano ha perquisito i cantieri riguardanti i lavori sulla Statale 95 Variante Tito Brienza e disposto il sequestro di una cava ad Atena Lucana con i relativi impianti e mezzi, due parti di cantiere, nel territorio di Brienza, pertinenti alla variante, tre mezzi a Satriano di Lucania.
“In considerazione dei gravi indizi” raccolti, la Procura ha disposto la perquisizione dei cantieri per la costruzione della Variante Tito-Brienza gestititi dalla Vittadello Spa e delle altre aree utilizzate per l’esecuzione dei lavori. Perquisiti anche gli impianti della Società Costruzioni Generali Santangelo a Satriano di Lucania e quelli di Atena Lucana.
Le due società -secondo la Procura distrettuale-avvalendosi delle autorizzazioni rilasciate dal Comune di Atena Lucana in assenza di requisiti e mantenute anche in assenza dei presupposti di legge, con più operazioni e al fine di trarne profitto, avrebbero depositato in modo incontrollato, smaltito e gestito illecitamente in una cava della Costruzioni Generali Santangelo di Atena Lucana, ingenti quantità di rifiuti speciali non pericolosi derivanti da demolizioni edili, rifiuti misti e rifiuti da terre e rocce da scavo prodotti dalle trivellazioni delle gallerie, demolizioni di opere stradali e murarie connesse ai lavori di ultimazione del tratto di strada. La Variante, costata 125 milioni di euro, è stata aperta lo scorso 31 gennaio. Lungo il tratto, di quattro chilometri, sono state realizzate due gallerie, sei viadotti e tre svincoli e permette di bypassare l’abitato di Brienza.
Contestualmente alle perquisizioni e sequestri è stato notificato un avviso di garanzia a quattro persone, indagate a vario titolo per smaltimento e deposito incontrollato e illecito di rifiuti speciali non pericolosi e falsità materiale in atto pubblico. Gli indagati sono Andrea Vittadello legale rappresentante dell’omonima società, e Carmine Santangelo titolare della Costruzioni Generali Santangelo di Atena Lucana, Carlo Di Palma e Fabio Tonti, responsabili del settore Urbanistica del Comune di Atena Lucana.
Secondo la Procura, Andrea Vittadello e Carmine Santangelo, in assenza delle autorizzazioni previste, avrebbero depositato in modo incontrollato e gestito e smaltito illecitamente in una cava della Costruzioni Generali Santangelo in località Mezzanelle di Atena Lucania, rifiuti speciali non pericolosi derivanti dalle opere di costruzione della Variante Tito-Brienza.
Fabio Tonti, responsabile del settore urbanistica del Comune di Atena Lucana avrebbe rilasciato alla Costruzioni Generali Santangelo autorizzazione con procedura semplificata prevista dall’articolo 216 decreto legislativo 152/2006 a fronte di un’attività che avrebbe dovuto essere sin dall’inizio sottoposta ai vincoli previsti dallo stesso decreto legislativo riguardante emissione di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o scarico di materiali polverulenti nonché la presenza di macchinari in sito, e richiedeva autorizzazione alle emissioni in atmosfera, ovvero l’autorizzazione unica ambientale. Carlo Di Palma invece, attualmente in pensione e all’epoca dei fatti responsabile del settore urbanistica del Comune di Atena Lucana, nel convocare la Conferenza di servizi per conto del Comune di Atena per il progetto di Ricomposizione e riqualificazione ambientale della cava ubicata in località Mezzanelle non avrebbe invitato il preposto Ufficio Ambiente della Provincia di Salerno.
Le foto di alcune delle aree sottoposte a sequestro
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