Impiantato all’ospedale di Matera il pacemaker più piccolo al mondo

23 aprile 2024 | 17:05
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Impiantato all’ospedale di Matera il pacemaker più piccolo al mondo
L'equipe di cardiologia interventistica dell'ospedale di Matera

Il Madonna delle Grazie è tra i primi in Italia ad effettuare l’impianto di questo dispositivo miniaturizzato

Il pacemaker più piccolo al mondo è stato impiantato, qualche giorno fa, su una paziente operata all’Ospedale Madonna delle Grazie di Matera. L’intervento è stato eseguito dal dottor Nicola Bozza con la collaborazione di tutta l’equipe di Cardiologia Interventistica. Il dispositivo grande quanto una compressa di vitamine, è stato impiantato direttamente nella cavità cardiaca attraverso la vena femorale. A pochi giorni dall’inaugurazione della nuova sala di Emodinamica ed Elettrofisiologia, l’unità operativa Complessa di Cardiologia e Terapia Intensiva Coronarica dell’Ospedale di Matera, diretta dal dottor Giandomenico Tarsia, si distingue per essere una delle prime strutture in Italia ad aver effettuato questo impianto rivoluzionario che offre una serie di vantaggi cruciali rispetto ai tradizionali dispositivi.

“Il nuovo dispositivo consente infatti di superare il rischio di complicanze legate all’impianto dei dispositivi tradizionali, come infezioni, ematomi, decubiti e dislocazioni. Siamo tra i primi ospedali in Italia – afferma Tarsia – ad aver adottato la tecnologia Medtronic Micra AV2, la nuova generazione dei pacemaker più piccoli del mondo. Con questo pacemaker si eliminano le potenziali complicanze dei dispositivi tradizionali legate agli elettrocateteri e alla “tasca” chirurgica sotto la pelle. In più, grazie alla longevità della batteria, permette alla maggior parte dei pazienti di aver bisogno di un solo pacemaker per tutta la vita”. La donna operata aveva già subito diversi interventi tradizionali che in qualche caso avevano dato origine ad infezioni.

”L’introduzione di questo impianto afferma Bozza- elimina completamente questa evenienza, inoltre questa nuova generazione di dispositivi offre la possibilità di monitoraggio da remoto. Ciò consente all’ospedale di controllare a distanza il dispositivo impiantato senza la necessità che il paziente si rechi di persona in clinica per una visita, con i relativi vantaggi di riduzione delle ospedalizzazioni e maggiore tranquillità in termini di sicurezza”.