Compagnia Carabinieri di Venosa, “reparti in sofferenza per la grave carenza di organici”
La Segreteria regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Basilicata scrive al Comando Generale: “la coperta si è strappata”
La Segreteria Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri Basilicata scrive al Comando Generale per evidenziare le criticità dovute alla carenza di organico nei reparti dipendenti.
“Il prezzo per garantire la sicurezza-si legge in una nota- non si può continuare a farlo pagare solamente al personale grazie al proprio incessante spirito di sacrificio, considerata la cronica carenza organica che vede i Reparti dipendenti della Compagnia di Venosa particolarmente in sofferenza.”
Questo è quanto, in sintesi, è stato segnalato al Comando Generale chiedendo un celere intervento in quel contesto territoriale fortemente influenzato, nell’ultimo periodo, da scorribande criminali e anche gravato dall’impegno quotidiano del CPR di Palazzo San Gervasio che coinvolge quotidianamente, un elevato numero di personale sottratto al controllo del territorio.
A seguito di quanto già emerso dagli organi di stampa pochi giorni fa, circa un sentimento di “insicurezza” percepito nella zona del vulture Melfese ed Alto Bradano, Vincenzo Incampo e Sandro Manieri rispettivamente Segretario Nazionale e Regionale del Nuovo Sindacato Carabinieri dichiarano sottolineano “è necessario prendere atto che, per garantire uno standard ottimale nel controllo del territorio, non si può continuare a chiedere infiniti sacrifici ai militari ma è giunta l’ora di affrontare seriamente la questione, a partire dalla grave carenza organica. É una consapevolezza che dovrebbe davvero interessare l’attuale compagine di Governo.”
A conclusione dell’iter legislativo che vede la cessazione della Rappresentanza Militare e la piena operatività delle Associazione Militari a carattere sindacale, -si legge ancora nel comunicato stampa-è giunto il momento di avviare pertanto, dei tavoli tecnici con le parti interessate per affrontare concretamente la questione. La sicurezza dei cittadini al netto degli slogan politici, deve ritenersi un investimento per la società e non un costo, partendo quindi, dalla tutela degli uomini e donne in divisa ai quali va incessantemente la nostra gratitudine per lo spirito di sacrificio grazie al quale, nonostante tutto, si possono ancora ottenere proficui risultati in merito a prevenzione e contrasto dei reati. Attenderemo riscontri nel merito, conclude Incampo, monitorando la situazione che ormai produce malessere nei colleghi per le condizioni di lavoro che creano anche difficoltà a conciliare le esigenze personali e familiari dei militari”.