Trasporti, “da Laurenzana a Potenza, ogni viaggio si è trasformato in una doppia Via Crucis quotidiana”

20 marzo 2024 | 11:02
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Trasporti, “da Laurenzana a Potenza, ogni viaggio si è trasformato in una doppia Via Crucis quotidiana”
Laurenzana

Un gruppo di pendolari spiega quali sono le criticità sui nuovi autobus che collegano il paese con il capoluogo

Di seguito la lettera che un gruppo di cittadini di Laurenzana, ha scritto alle parti interessate, per lamentare le criticità riscontrate sui nuovi autobus che collegano il paese a Potenza. 

Salve, siamo una parte dei tanti lavoratori e studenti pendolari sulla linea Laurenzana-Potenza che ogni giorno utilizzano gli autobus delle Ferrovie Appulo Lucane e ci pregiamo inviarVi la presente che, se accolta, ha il solo scopo di essere da stimolo per la soluzione di alcune problematiche che di seguito esponiamo. Da qualche settimana codesta Spett.le Società ha assegnato alla linea citata alcuni nuovi autobus acquistati con contributo della Regione Basilicata. La sostituzione degli autobus era una necessità evidente a causa della vetustà dei precedenti autobus e dei soventi guasti che spesso si verificavano anche durante il tragitto. Tutto bene quindi? Tutti allegri e contenti? Assolutamente no per una serie di motivi.

Per prima cosa bisogna evidenziare che i nuovi Iveco Crossway (che hanno sostituito i modelli Temsa) per quanto di nostra conoscenza ed evidenza risultano essere autobus adatti per il trasporto urbano su tratte brevi di 10/15 minuti e non sono assolutamente adatti per tratte a medio e lungo raggio specie se, come nel nostro caso, la strada da percorrere è tortuosa e ricca di curve e tornanti. Tali nuovi autobus sono molto più scarni in termini di comodità di viaggio e, per noi che trascorriamo sull’autobus un’ora e mezza al mattino per raggiungere Potenza ed un’altra ora e mezza alla sera per rientrare in paese, ci costringono a viaggi estenuanti in posizioni scomode e senza poter assolutamente riposare come invece facevamo tranquillamente nei “vecchi” autobus che -alla fin fine- risultavano molto più confortevoli dei nuovi. Infatti, i sedili (proprio dove si poggia la parte posteriore del corpo) risultano molto più stretti e più corti, gli schienali sono fissi, non reclinabili e bassi.

I fruitori degli 8 posti nella parte centrale sono costretti a viaggiare nel senso contrario a quello di marcia poiché i sedili sono disposti in modo che i passeggeri, costretti a tenere lo sguardo verso la parte finale dell’autobus, sono soggetti a mal di testa con tendenza a vomito. Per tale ragione i sedili citati sono sempre inutilizzati. Molti sedili sono privi di braccioli poggia-gomito anche sul lato-corridoio centrale e questo crea pericoli per i viaggiatori che nelle curve sono costretti ad inclinarsi (tipo come su una giostra) verso il lato opposto per non cadere nel corridoio. Altri sedili ne sono muniti ma sono inspiegabilmente corti e volendo poggiare il gomito occorre portare il braccio molto indietro. Sedili e schienali sono costituiti da materiali sintetici che già ora inducono sudorazione, figuriamoci in estate…

Gli schienali non sono forniti di maniglie per potersi mantenere nelle curve, non sono forniti di retine portaoggetti sul retro (esempio: cellulare) e nemmeno di piccoli portarifiuti (ex posacenere). La distanza fa ginocchia e schienale del sedile davanti (quando il passeggero è di corporatura normale) si è ridotta a 2/3 centimetri e questo sacrifica la posizione da mantenere non potendosi muovere agevolmente. Se poi il passeggero supera l’altezza di mt 1,75 praticamente si incastra fra i sedili. Nella parte centrale dell’autobus vi sono otto posti che sono posizionati letteralmente uno di fronte all’altro, con il rischio che, in caso di brusche frenate, quattro passeggeri possono essere letteralmente catapultati sugli altri quattro che hanno di fronte.
Le più ampie vetrate (rispetto ai precedenti Temsa) sono prive di tendine parasole, in estate come si dovrà evitare l’insolazione? Non vi sono portabagagli sopra i sedili in numero adeguato ai posti a sedere. Non vi sono portabagagli apribili dall’esterno in quanto per salire sull’autobus (piano calpestabile) necessita salire un solo gradino. É accaduto che viaggiatori occasionali con valige e studenti fuori sede non sapevano dove allocarle e le hanno dovute poggiare sui sedili liberi. E che dire poi degli agganci delle cinture di sicurezza montati ai sedili in modo fisso (non regolabile) e che tanto fastidio danno alle nostre “parti posteriori”. Gli agganci superiori, inoltre, sono fissati alla parte alta dello schienale a livello delle tempie dei viaggiatori e questo crea problemi di allaccio delle cinture che (specie per le persone di media altezza) arrivano a livello della gola. Inoltre in caso di improvvise frenate, ed è successo, si batte la testa all’aggancio della cintura di sicurezza.

Non vi è, sul parabrezza lato interno, un orologio digitale con segnalatore della temperatura esterna visibile da tutti i passeggeri. I sedili posti al contrario, poi, sono assemblati con seduta e schienale notevolmente più sottili e quindi ancor più scomodi. Per accedere a tutti i sedili vi sono sempre gradini di alzata considerevole, specie per quelle postazioni al piano rialzato. Per i primi 12/14 posti occorre addirittura salire un gradino di oltre 20 cm. Questo crea immani ed evidenti difficoltà ai passeggeri diversamente abili con stampelle (e ne abbiamo!) che sono costretti a dover utilizzare detti posti non essendoci sedili con accesso senza gradini.

Anche la climatizzazione (notevolmente rumorosa) non è proprio delle migliori in quanto, ora che siamo in inverno, la parte superiore interna risulta calda solo in fase di funzionamento delle ventole ma la parte inferiore è sempre notevolmente più “fresca”. Inoltre l’ambiente diviene immediatamente più freddo non appena si disattivano le ventole.
Una ultima curiosità: come mai questi autobus nuovi sono muniti di targhe DB 000 ST che si usavano diciotto anni fa e cioè nel lontano anno 2006?
La morale è che questi nuovi autobus potrebbero andar bene solamente ai nostri amici autisti, mentre per i passeggeri è stato fornito solo tanto Scomfort perché ogni viaggio per e da Potenza si è trasformato in una doppia Via Crucis quotidiana. Per tutto quanto evidenziato, volendo tralasciare giudizi su chi abbia scelto di acquistare questi favolosi autobus, invitiamo codesta Spett.le società a voler verificare sul posto quanto riportato, magari facendo insieme a noi un viaggio di andata e ritorno. Non vogliamo autobus da Gran Turismo ma sicuramente non vogliamo viaggiare su autobus per trasporto urbano su tratte brevi.