Stellantis Pomigliano: “A fine marzo noi di Melfi tutti a casa”
Centinaia di operai lucani sono stati rispediti a casa tra lunedì e mercoledì scorsi. “La tua trasferta è finita”, gli è stato detto. Sono quasi tutti del Montaggio. Ma anche per i pochi colleghi rimasti il giro di lancette si avvicina. Sarà il 19 marzo il giorno della verità
“Ieri nei pulmini che ci conducono dall’hotel in fabbrica eravamo solo in 10, un mese fa eravamo in 50”. Con queste parole, uno dei pochi lavoratori di Melfi rimasti in trasferta a Pomigliano, racconta quanto sta accadendo nelle ultime ore. Per centinaia di operai, solo negli ultimi giorni, è arrivato, laconico, il messaggio dei capi. “La tua trasferta è finita, te ne torni a casa”, è il senso. Sono stati avvisati così, spesso dalla sera alla mattina. Alla tempestiva comunicazione è seguito, nei primi giorni di questa settimana, un repentino svuotarsi delle strutture alberghiere che ospitavano i lavoratori.
Il giro di lancette, in parte annunciato, scocca impietoso. “I primi a rientrare sono stati quelli del Montaggio, a seguire sta toccando a chi opera in Verniciatura e Lastratura”, rivela il lavoratore. Sullo sfondo ci sarebbe la Tonale che non sfonda sul mercato e la paventata riduzione da 20 a 18 turni, una squadra soppressa a breve, e poi anche una probabile Cassa integrazione dai primi di aprile. Solo voci sottobanco, che servono però a preparare il campo. Al lavoro rimarranno le maestranze locali. “Siamo rimasti davvero in pochi e da ciò che ci è stato fatto capire, entro fine marzo noi provenienti da Melfi rientreremo tutti a casa”. Un fenomeno impressionante, da 1200 unità in trasferta, a 0 (o poco più) in un mese. “Anche nelle navette dei pendolari che giungono da Potenza per Pomigliano, nelle ultime ore c’erano solo una decina di operai a bordo, mentre prima i mezzi erano pieni”, ha notato l’operaio. “Molti di noi sono stati avvisati dalla sera alla mattina – ribadisce – neanche il tempo di metabolizzare. Prendere i propri effetti personali dall’albergo, il tempo del check out e il rientro a casa a tempi di record”.
E intanto, a diradare ogni dubbio, ci sarà l’incontro convocato da Stellantis coi sindacati, a Melfi, il prossimo 19 marzo, con al centro proprio il nodo ‘trasferte’. “A noi pare chiaro che l’esperienza a Pomigliano è bella e chiusa, a questo punto però non sappiamo neanche cosa ci aspetta a Melfi”. Tra le ipotesi, anche la possibile richiesta, agli operai disponibili, di proseguire altrove l’esperienza in trasferta, dove ce ne sia bisogno. “Ma anche se rientriamo tutti a Melfi, ci piacerebbe capire come facciamo a essere impiegati sulla linea, visto che già adesso c’è cassa integrazione a rotazione”. E ancora: “Che faranno, ripristineranno il turno di notte, per farci lavorare tutti?”. Dubbi legittimi, a meno di una Cassa a rotazione ancora più sacrificante, per le maestranze di Melfi, che appaiono, vista l’attuale produzione, un po’ in esubero. “Per il momento siamo ancora qui (a Pomigliano), ma siamo rimasti così pochi che abbiamo compreso che non hanno più bisogno di noi”. Momento di passaggio, inevitabile. “La tua trasferta è finita” è il titolo di coda che i pochi operai lucani ancora in Campania, si attendono di qui a qualche settimana. Forse già prima di Pasqua si tornerà tutti in famiglia. Poi sarà già il tempo dei ricordi. E delle foto, scattate alle pendici del ‘Vulcano buono’.