I femminicidi e lo sguardo di chi resta, a Lavello la mostra fotografica di Stefania Prandi
Sarà inaugurata il 15 marzo nella sede del Centro sociale
Il 15 marzo alle ore 11,00 sarà inaugurata la mostra “Le conseguenze” di Stefania Prandi, presentata per la prima volta in Basilicata al Centro Sociale di Lavello nell’ambito delle manifestazioni per celebrare l’otto marzo, giornata internazionale della donna, organizzate dall’amministrazione comunale. Le fotografie fanno parte di una più ampia inchiesta sui femminicidi durata anni che racconta, attraverso le parole di chi sopravvive al femminicidio, gli esiti drammatici della violenza di genere. Il lavoro, raccolto nel libro reportage narrativo intitolato “Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta”, pubblicato dalla casa editrice Settenove, mette in evidenza come a vivere le conseguenze della violazione di un diritto umano fondamentale sono madri, padri, sorelle, fratelli, figlie e figli. A loro restano i giorni del dopo, le spese legali, le umiliazioni nei tribunali, le accuse mediatiche del «se l’è cercata».
Si tratta di fenomeni spesso sconosciuti ai più e sottovalutati che, per poter essere contrastati in modo efficace, devono anzitutto essere portati alla luce. Per far questo la fondazione da anni utilizza efficacemente il lavoro meticoloso e di grande qualità giornalistica e visiva di Stefania Prandi, impegnata a documentare la violazione dei diritti umani e lo sfruttamento e delle lavoratrici migranti e delle donne in generale, organizzando occasioni nelle quali far conoscere realtà che purtroppo sono ancora fortemente radicate non solo in Italia ma anche in un contesto internazionale più ampio.
Dopo il saluto del Sindaco di Lavello Antonio Carretta e l’intervento di Valentina Garripoli, Assessore alla cultura, istruzione e pari opportunità, Stefania Prandi parteciperà all’inaugurazione che vedrà coinvolti insieme i minori stranieri accolti con il progetto SAI di Lavello e gli studenti delle terze classi dell’Istituto comprensivo di Lavello ed alcuni di questi ragazzi parteciperanno ad un laboratorio che permetterà loro di diventare i “ciceroni” che guideranno le altre classi nella visita alla mostra nei giorni successivi.
Stefania Prandi – giornalista, scrittrice e fotografa freelance. Tra le sue collaborazioni, testate nazionali e internazionali come Il manifesto, Internazionale, IrpiMedia, Al Jazeera, El País, Radiotelevisione svizzera, Azione, The Wire e Danwatch. Ha realizzato reportage e inchieste in Europa, Asia, Africa e Sudamerica. Lavora con associazioni e organizzazioni non governative come ActionAid, Dry-Art, Time for Equality e Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata. Si occupa di diritti umani, sfruttamento sul lavoro, violenza di genere, questioni sociali, ambiente e cultura.
Ha scritto due libri: Oro rosso. Fragole, pomodori, molestie e sfruttamento nel Mediterraneo, sulle braccianti che subiscono molestie sessuali, ricatti e stupri nelle serre e nei campi di Italia, Spagna e Marocco; Le conseguenze. I femminicidi e lo sguardo di chi resta sulle vittime di femminicidio e i loro
familiari. Entrambi sono stati pubblicati da Settenove. È autrice del catalogo fotografico Lo sguardo di chi resta edito da Dry-Art col sostegno di Ipazia Liberedonne e del Comune di Cesena
La mostra, organizzata nell’ambito del progetto SAI per Minori Stranieri non Accompagnati che ha come Ente titolare il Comune di Lavello e come enti gestori Arci Basilicata e Fondazione Città della Pace per i Bambini Basilicata, sarà visitabile gratuitamente fino al 26 marzo.