Elezioni in Basilicata. Gli scenari delle ultime ore
In atto una guerra tra lillipuziani: ma la dignità dove è andata a finire?
Il partito di Calenda tratta con Schlein e Conte, ma poi chiude su Lacerenza. Il segretario lucano Pittella, ex governatore: “Serve una candidatura politica. Ricucitura difficile, potremmo allearci con il centrodestra. E avere nostri assessori”. E’ quanto scrive oggi il Quotidiano Nazionale. In giornata arriverà in Basilicata Carlo Calenda per decidere cosa fare. Certo è che Pd, o almeno una parte del Pd, e M5S, mostrano forti segnali di timore per l’eventualità che Pittella metta piede nell’alleanza di centrosinistra. Perché? Semplice hanno paura del potere e del consenso che ancora conserva e magari rinforzato dopo l’assoluzione definitiva da tutte i reati che gli venivano contestati nell’ambito dell’inchiesta “Sanitopoli” lucana.
Hanno talmente paura di perdere loro posizioni di forza fino al punto da insistere sul nome della sconfitta certa: Lacerenza. Hanno talmente paura di Pittella che sono disponibili a qualunque compromesso purché l’ex governatore stia fuori dai piedi. Che cosa può accadere? Lo dice lo stesso Pittella rispondendo alla domanda del giornalista Cosimo Rossi sul Quotidiano Nazionale: “O Azione va da sola, magari con una piccola coalizione. Oppure ci alleiamo col centrodestra del governatore Bardi sulla base di un patto programmatico”. Ciò vuol dire, nel caso di un’alleanza con Bardi, che Azione avrà i suoi assessori. Insomma la solita guerra tra poteri in cui le uniche vittime sono i civili: La Basilicata e i lucani.
Ma le ipotesi non finiscono qui. Pittella e altri, anche dentro il Pd, potrebbero virare su Chiorazzo con una coalizione più centrista che veda alleati Basilicata Casa Comune, Azione, una parte dei Dem e frattaglie del M5S. Il simbolo Pd resterebbe nelle mani del candidato Lacerenza sostenuto da Lomuti, Conte e Schlein. Un’altra ipotesi, strambalata, è l’alleanza tra tutto il centro sinistra ma su un nome alternativo a Chiorazzo e a Lacerenza. Itala Viva, invece, pare abbia già chiuso accordo con Bardi. Tuttavia, a rendere complicata la situazione ci sono gli sgambetti interni tra Speranza, De Filippo, Pittella e tutto il resto della truppa.
Qualcuno suggerisce una lista della pace nel Pd, quella a Potenza che veda protagonisti i massimi esponenti che hanno governato questa fase. Capolista Lettieri ed a seguire Speranza, Margiotta, De Filippo, Folino e Lacorazza. Utopia o distopia? Chi li voterebbe? Fa niente, lavorare di fantasia aiuta a compensare le frustrazioni.
L’unica cosa certa ad oggi è che la Basilicata viene umiliata ed è diventata la barzelletta d’Italia mentre il candidato Domenico Lacerenza viene “bullizzato” in tutte le salse. La domanda è: ma la dignità dove è finita? Qui siamo a una guerra tra gente di bassa levatura ideale e di intima limitatezza. Staremo a vedere gli sviluppi in giornata.