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Donato Macchia ha torto su altre due querele contro Basilicata24

4 marzo 2024 | 12:56
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Donato Macchia ha torto su altre due querele contro Basilicata24

Aveva accusato e denunciato Giusi Cavallo e Michele Finizio per diffamazione e atti persecutori

Si allunga la lista delle archiviazioni di procedimenti avviati nei nostri confronti dall’imprenditore Donato Macchia. Il tempo continua a darci ragione. Secondo il gip Salvatore Pignata l’articolo da noi pubblicato il 15 ottobre 2019, nel quadro dell’inchiesta giornalistica sull’eolico selvaggio in Basilicata, non è diffamatorio, anzi: …le affermazioni riportate rientrano a pieno titolo nel diritto di cronaca, giacché di interesse pubblico (essendo comunque relative a vicende di rilievo pubblico per i cittadini), sono continenti (in quanto pertinenti rispetto alla questione, non sfociate in gratuiti attacchi né alla persona offesa, né tantomeno alla sua Società) e non sono contrastanti con il requisito della verità. Si tratta dell’articolo “Eolico in Basilicata. I legami societari con gli affari siciliani. L’ombra imbarazzante di Vito Nicastri e Santo Valente”, a firma di Michele Finizio e Giusi Cavallo. (Clicca qui per leggere l’articolo incriminato). Alla prima richiesta di archiviazione era stata avanzata opposizione poi rigettata dal Gip.

Stessa sorte per un altro articolo, pubblicato il 22 gennaio 2022, a firma di Michele Finizio: richiesta di archiviazione, opposizione e poi rigetto dell’opposizione. Anche in questo caso un altro Gip, Ida Iura, ha spiegato le ragioni per cui l’accusa del reato di diffamazione a mezzo stampa e atti persecutori è infondato: “…Va considerato, in sostanza, che le critiche contenute nello scritto, anche se aspre, risultano comunque attenere ad un argomento di acceso dibattito in cui è legittimo esprimere un dissenso critico della condotta di un soggetto che ha una sua personale esposizione mediatica, sicché si può escludere un intento diffamatorio dei denunciati (Cavallo e Finizio, n.d.r.), essendosi Finizio posto come interlocutore di un dibattito pubblico intriso di toni forti per la particolare natura del tema trattato e degli interessi economici, da un lato, paesaggistici, dall’altro, implicati”. In sostanza, ha anche precisato il GIP, vanno considerate circostanze rilevanti quali l’obiettiva esposizione pubblica della persona offesa nelle qualità rivestite di editore e soprattutto di imprenditore nel settore dell’eolico, settore che è analizzato nell’articolo come tema che riveste assoluto interesse sociale, considerati i principi costituzionali della tutela del territorio e della salvaguardia delle aree protette… (Clicca qui per leggere l’articolo incriminato). Siamo a processo per un’altra querela per diffamazione intentata sempre da Donato Macchia, vi terremo aggiornati.