Basilicata Elezioni. Il centrosinistra rischia di candidare il “Monachicchio”
Da settimane si sfornano nomi senza alcun ragionamento politico e programmatico. Esistono i miracoli?
Oggi continuano a circolare nomi probabili, improbabili, indigeribili, di fantasia. L’assortimento è degno di un supermercato. Alla lotteria dei candidati si affianca il fuoco pirotecnico dei comunicati stampa e degli articoli a soggetto. In fondo, è anche divertente. Il Sole24 ore dà per certa l’esclusione di Chiorazzo dalla candidatura a presidente e ipotizza accordi in corso per una postazione alternativa. Immediatamente l’imprenditore clericale smentisce con una nota stampa dai toni fermi: Sul Sole24ore di oggi mi vengono attribuite trattative per posti in giunta o altri strapuntini, in cambio del mio ritiro dalla corsa alla Presidenza. Smentisco categoricamente questa dinamica, probabilmente suggerita da qualche mano interessata. Insomma Angelino non si arrende. Tuttavia, sa bene che non sarà lui il candidato presidente del centrosinistra. E allora perché insiste? É un modo, legittimo anche se cinico, per alzare il prezzo della sua ritirata dalla corsa alla presidenza?
E chi sarà dunque il candidato? A questo punto viene da pensare il nome di un personaggio della fantasia o della leggenda popolare. Topo Gigio? Perché no il Monaciello o se preferite il Monachicchio? É un folletto che fa dispetti, senza causare problemi o danni seri, si diverte a fare il solletico ai piedi delle persone, tirare i capelli e dare forti pizzicotti. Simpatico, vero? Magari pescherebbe voti nell’astensionismo. Il problema è che la legge elettorale non consente la candidatura di Topo Gigio né del Monachicchio. E i dirigenti lucani del Pd, del M5S e degli altri gruppi della sbandierata coalizione dovrebbero saperlo. Il condizionale è d’obbligo a questo punto.
Per uscire dal ridicolo, e sperare in un miracolo, al cosiddetto campo largo non resta che una chance: candidare una personalità del mondo civico di area, dico civico non cinico e capriccioso, e mettere in campo una squadra di persone all’altezza di un percorso alternativo serio con un programma credibile. Non è facile, anzi. Anche perché questa personalità dovrebbe avere uno stomaco di ferro per digerire le pressioni dei soliti gattovolpisti da cui sarà circondato. Ecco il vero miracolo: finalmente i camaleonti, i gattovolpisti, le salamandre, si mettono tutti da parte. In tal caso più che credenti, bisogna essere creduloni.