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Agricoltori e allevatori lucani di nuovo in presidio sotto la Regione

7 marzo 2024 | 11:58
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Agricoltori e allevatori lucani di nuovo in presidio sotto la Regione

L’11 marzo nuova manifestazione dei trattori Movimento spontaneo degli Agricoltori e Allevatori della Basilicata

Il Movimento spontaneo degli Agricoltori e Allevatori della Basilicata, annunciano una nuova manifestazione sotto la Regione Basilicata, a Potenza, l’11 marzo prossimo.

Gli agricoltori ritengono la Risoluzione approvata all’unanimità dei presenti nell’ultima seduta straordinaria del Consiglio regionale, non sufficiente a dare le risposte concrete alle aspettative e attese del mondo agricolo, in quanto anche le soluzioni proposte sulla emergenza cinghiali e la riduzione del costo del gasolio, sono inconsistenti e assolutamente insufficienti in proporzione al grado di criticità dei danni arrecati e dell’aggravio economico sulle nostre Aziende.

É la politica-sostengono in una nota- che deve trovare le soluzioni migliori programmando interventi e misure mirate a soddisfare le nostre richieste ed è per questo che, pur valutando positivamente il primo e serio confronto intrapreso con i massimi rappresentanti della Giunta e del Consiglio regionale, chiediamo a tutti senza distinzioni di schieramenti, per il futuro della nostra categoria e delle famiglie che sono state messe in ginocchio dalla grave crisi in atto, di richiedere al Governo Nazionale e al Parlamento Europeo interventi concreti e misure certe a salvaguardare le nostre Aziende e l’economia regionale. La nostra agitazione spontanea e il Tavolo di Crisi sull’agricoltura, avviato al di fuori del Tavolo Verde e con l’esclusione di ogni sigla sindacale, che probabilmente in passato discuteva di altro, assume per noi tutti un grande significato di partecipazione democratica apartitica, ed é per questo che stigmatizziamo anche il comportamento di chi ha cercato di strumentalizzare, tra i banchi del Consiglio Regionale e tra i Partiti e Organizzazioni Sindacali, le nostre richieste attestandosi paternità fumose che di fatto non hanno dato sino ad oggi alcun risultato concreto rispetto a quanto richiesto, se non di soli buoni propositi e intenzioni.

Le nostre aziende e le nostre famiglie non possono aspettare più altro tempo. Ormai siamo in primavera e non possiamo pensare di arrivare al prossimo Autunno con le solite promesse che contribuiranno a far morire tante altre Aziende agricole a causa degli eccessivi costi di produzione, da un lato, il prezzo dei prodotti agricoli che crolla quotidianamente e il taglio drastico della PAC (-48%), dall’altro, oltre agli esigui risarcimenti per i danni causati dai Cinghiali.

Il nostro settore ha bisogno che la politica regionale faccia prevalere le nostre ragioni e le legittime istanze anche a livello nazionale ed europeo, soprattutto in questo momento che si dovrà procedere alla revisione della PAC.
Inoltre, chiediamo-conclude la nota- che anche le misure del CSR (Complemento per lo Sviluppo Rurale) vengano discusse attraverso un confronto serio con noi agricoltori e allevatori, che siamo gli attori e i protagonisti principali impegnati in prima persona a rilanciare il mondo agricolo per salvare e salvaguardate le nostre aziende, i produttori e i consumatori finali del nostro sudore, dei rischi e della programmazione delle nostre aziende”.