Turismo in Basilicata, nel 2023 meno arrivi e presenze nonostante le risorse messe in campo da Apt e Regione

5 febbraio 2024 | 11:43
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Turismo in Basilicata, nel 2023 meno arrivi e presenze nonostante le risorse messe in campo da Apt e Regione

“E’ giunto il momento di scrivere che la promozione a colpi di spot, di trasferte in Italia e all’estero, non produce lo sviluppo turistico auspicato”

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Cseres sulle risorse impiegate per la promozione turistica della Basilicata e i risultati ottenuti.

“La Regione Basilicata è presente alla Bit di Milano, fiera del turismo, con un costoso programma di eventi da “Grande Regione”, come ha dichiarato l’Amministratore Unico dell’Apt. In trasferta nel capoluogo lombardo 80 persone, tra relatori, impiegati, funzionari, addetti agli spot e ai servizi
Le fiere, è noto, dovrebbero servire a concludere affari per la vendita di pacchetti turistici e altro. Le Borse del turismo, da tempo non incidono sui flussi turistici che seguono altri percorsi. Si tratta di eventi della industria fieristica per saturare gli impianti e vendere servizi, che diventano momenti autoreferenziali con forti spese degli espositori, distribuzione di stampati, degustazioni, selfie.

E’ giunto il momento di scrivere che la promozione a colpi di spot, di trasferte in Italia e all’estero, non produce lo sviluppo turistico auspicato.
I dati recenti dicono che la maggioranza dei turisti che l’Apt accredita ogni anno nel territorio regionale sono lucani, e italiani. La Basilicata per presenza degli stranieri, secondo Demoskopika, è la terzultima in Italia.

Nel 2018 gli arrivi furono 892 .087 e le presenze 2.603.624. Nel 2023, come certifica l’Agenzia nella nota del 31 dicembre scorso, ci sono stati 836.806 arrivi e 2.537.325 presenze.

Nonostante le forti risorse e le spese dell’Apt, Gal, Comuni e Province e della Regione, con vari eventi, spot e sagre non sono stati recuperati i risultati del 2018. Inoltre dalle ultime comparazioni effettuate dall’Apt emerge un quadro drammatico relativo alla perdita secca di ospiti lucani e italiani nel sistema alberghiero regionale. Rispetto al 2019, anche per la riduzione del 15% degli arrivi e del 118% delle presenze, il sistema alberghiero perde per il 7,7% degli ospiti in arrivo e il 78% delle presenze della componente italiana e regionale. Anche il settore extra alberghiero, sempre rispetto a 2019, lo scorso anno ha perso  il 4,7% degli arrivi e il 7,2% delle presenze di italiani e lucani. Perdita che incide su imprese e lavoratori.

Il 2024 si presenta difficile anche per la concorrenza sul turismo balneare, la quota maggiore del turismo locale, per la concorrenza dell’Albania,Grecia, Turchia che si farà sentire per i prezzi praticati.

La realtà viene negata dai gestori della promozione, dai comunicatori, i pubblicitari.  E’ vero il sistema ricettivo della Basilicata, sempre secondo Demoskopika, è apprezzato sul Web. Tuttavia l’apprezzamento non si traduce nell’aumento delle presenze e degli arrivi.

In realtà il turismo delle passioni, del ricordo, delle origini, della lentezza e della creatività non hanno recuperato neanche i flussi del 2018.
Per quanto riguarda la fruizione dei beni culturali, in particolare i musei, nel 2017 furono 250.000 i visitatori, nel 2023, 192.800, dei quali 72.214 paganti.
Tutto questo, a seguito anche della non utilizzazione di alcuni siti a partire dal Castello di Lagopesole chiuso da quattro anni, che ha fatto registrare meno 80 mila visitatori, che diventeranno 100.000 se il Maniero non verrà riaperto.  Pietro Simonetti Cseres