Traffico di rifiuti: Operazione della Dia e del Noe
Coinvolte territori nelle province di Napoli, Salerno, Potenza, Catanzaro
Dalle prime ore di questa mattina, nelle province di Napoli, Salerno, Potenza, Catanzaro, il personale della Direzione Investigativa Antimafia e del Gruppo Carabinieri per la Tutela Ambientale e la Sicurezza Energetica di Napoli, stanno dando esecuzione a provvedimenti cautelari personali e reali, nell’ambito di un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Potenza, su un traffico internazionale di rifiuti speciali tra l’Italia e la Tunisia.
L’operazione vede attualmente impegnati circa 80 unità tra Carabinieri del Reparto speciale dell’Arma e personale della Direzione Investigativa Antimafia. Ulteriori dettagli dell’operazione verranno forniti nel corso di una conferenza stampa che si terrà, oggi alle 11.00, alla Procura della Repubblica di Potenza.
L’indagine ha consentito di individuare vaste operazioni di trasferimento all’estero di rifiuti in un preoccupante scenario di traffico transfrontaliero con elusione dei controlli sul ciclo dei rifiuti e conseguenti danni all’ambiente ed alla salute dell’uomo ad opera di soggetti italiani. Questi ultimi avrebbero agito con la complicità di intermediari anche stranieri, organizzando il trasferimento illegale all’estero di rifiuti verso soggetti del tutto privi della capacità di trattarli, recuperarli e smaltirli regolarmente e, dunque, verosimilmente, ad essere incendiati (come pure avvenuto) o illecitamente abbandonati/interrati in Africa, contribuendo così ad implementare il fenomeno dell’incontrollato smaltimento, nel continente africano, di rifiuti provenienti dai paesi industrializzati.
La vicenda trae origine da un contratto, della durata di un anno, per la gestione di complessive 120.000 tonnellate di rifiuti con codice nel catalogo europeo dei rifiuti CER (EER) 191212, asseritamente stipulato in Polla, in data 30 settembre 2019, tra il rappresentante della società tunisina “SOREPLAST S.u.a.r.l.”, in qualità di impianto di ricezione, recupero e smaltimento del rifiuto, sito nella città di Sousse, e il rappresentante legale della società SVILUPPO RISORSE AMBIENTALI S.r.l., in qualità di produttore del rifiuto nell’impianto sito a Polla (SA). In particolare, il contratto disciplinava i dettagli e le condizioni di consegna delle quantità di rifiuti prodotte dall’azienda di Polla all’impianto tunisino di Sousse e l’obbligo di quest’ultimo di ricevere i rifiuti nel proprio impianto, di trattare e/o recuperare e, successivamente, di smaltire la minoritaria frazione non trattata o recuperata. Un particolare ruolo nel complesso delle indagini, risulta essere stato rivestito dalle società di intermediazione ECOMANAGEMENT s.p.a. di Soverato (CZ) e GC Service con sede in Tunisia.
Coinvolti nell’indagine, come detto, anche due funzionari della Regione Campania, uno dei quali raggiunto dal provvedimento coercitivo degli arresti domiciliari in quanto a suo carico – ferma restando la presunzione di innocenza – sono emerse, in un contesto di rapporti molto stretti fra il funzionario e le imprese coinvolte, numerose omissioni nei controlli, sia con riferimento ai titoli autorizzativi alla spedizione transfrontaliera in possesso del produttore dei rifiuti (la S.R.A. s.r.l.), sia con riguardo alle Autorità tunisine investite e competenti al rilascio del nulla osta alla spedizione. Omissioni e condotte che, nel caso di questo funzionario, sono state ritenute, a livello di gravità indizi aria, un consapevole contributo all’illecito traffico di rifiuti.
Nel contesto della stessa indagine, oltre ai provvedimenti cautelari personali, sono stati pure eseguiti provvedimenti di sequestro dei beni delle società coinvolte sino ad un ammontare pari all’illecito profitto derivante loro dalle illecite attività contestate. In applicazione dell”‘Accordo di Cooperazione Istituzionale”, siglato nel febbraio 2022 tra la Repubblica Tunisina e la Regione Campania – con la quale questo Ufficio ha sempre avuto una indispensabile ed efficace collaborazione – i containers stipati di rifiuti, compresi quelli combusti, sono rientrati dalla Tunisia. Tale rientro ha consentito a questa DDA il sequestro degli stessi ed il loro trasferimento nel Comprensorio Militare E.I. di Serre (SA), ove sono state svolte, da consulenti nominati da questo Ufficio in contraddittorio con quelli delle parti, le operazioni di campionamento e caratterizzazione degli stessi e al loro smaltimento, attività che ha pure consentito di verificare la non corrispondenza della qualità dei rifiuti in sequestro, al codice di riferimento (CR191212) dichiarato invece dall’esportatore.