Struttura di missione, Fp Cgil: “ennesimo accentramento di poteri alla Regione Basilicata”
“Scelta a cui corrisponde una macchina amministrativa lenta, inefficiente e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini”
Di seguito la nota stampa della Fp Cgil sulla struttura di missione istituita dalla Regione Basilicata.
Ancora una volta la Regione Basilicata rifugge il confronto di merito con le organizzazioni sindacali, dopo una informativa cui è seguito l’avvio di un confronto di fatto ritenuto unilateralmente chiuso dalla Regione nella giornata di ieri. La delibera, con la quale viene istituita una struttura di Missione per l’Attuazione dei Progetti PNRR rientranti nella Misura 1-Digitalizzazione, è stata approvata nella giornata di ieri e solo nella tarda mattinata si era tenuto un incontro con i sindacati nel quale erano stati chiesti lumi sulla struttura stessa.
In particolare, alla luce della prossima scadenza del governo regionale al cui mandato è legata la durata di tali strutture “temporanee”, come peraltro richiamato in delibera, non si comprende la reale possibilità operativa di tale struttura. Inoltre, in considerazione dell’esistenza di un Ufficio per l’Amministrazione digitale, che già contiene in sé le funzioni attribuite alla istituenda struttura, ne restano sconosciute la genesi e i rapporti con l’Ufficio già esistente. Priva di motivazione circa i criteri utilizzati appare anche la decisione di graduare in fascia A la struttura in questione. D’altronde, rispetto alle richieste di parte sindacale relative al reclutamento del personale che dovrebbe operare all’interno della struttura e con quale figura dirigenziale andrebbe coperta la funzione direzionale, nel corso dei due incontri non sono stati forniti elementi conoscitivi. Né le due delibere approvate ieri danno adeguate risposte in tal senso, mentre la declaratoria delle competenze della struttura si risolve in una mera elencazione di progetti. Criptica appare l’attribuzione dell’incarico dirigenziale della struttura a Nicola Coluzzi “in continuità con l’incarico dirigenziale attualmente ricoperto presso l’Ufficio per l’Amministrazione digitale”. Si osserva, altresì, un’incongruenza relativa al Fondo per la dirigenza allo stato non ancora costituito.
Insomma siamo di fronte all’ennesimo colpo di coda di questa legislatura, incurante di un confronto con le organizzazioni sindacali che non sia un mero adempimento formale. Il risultato di un accentramento di poteri e di scelte e decisioni, cui corrisponde una frammentazione gestionale e una macchina amministrativa lenta, inefficiente e incapace di rispondere ai bisogni dei cittadini.