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Stellantis, trasfertisti Pomigliano: “C’è fermata anche qui, ci rispediranno a Melfi”

1 febbraio 2024 | 21:38
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Stellantis, trasfertisti Pomigliano: “C’è fermata anche qui, ci rispediranno a Melfi”

C’è malumore tra i 150 lavoratori di Melfi che operano in Verniciatura e Lastratura su Tonale: “Sembrava un porto sicuro, ma saltano i primi turni, questo week end”. Monta la paura del “rientro” immediato. “Non siamo pacchi postali”

“Ci dicevano che almeno fino a marzo, aprile, avremmo lavorato, perché in Lastratura e Verniciatura c’erano i 20 turni, le notti, ma ora iniziamo a preoccuparci”. Tradotto, almeno 150 trasfertisti di Melfi che a Pomigliano operano su Tonale, iniziano a sentire il terreno che sfugge sotto i piedi.

La ragione sta in una “fermata”, tra venerdì, sabato e domenica, che riduce improvvisamente le giornate lavorative settimanali. “Per mancanza di componenti”, recita il messaggino che è giunto loro sul telefono. “Tutto il personale in trasferta al GB. Vico non sarà comandato al lavoro, salvo alcune figure professionali”, si legge. E proprio quel “messaggino” apre scenari già vissuti, in precedenza, proprio sulle linee di Melfi. Preludio, in passato, di Cassa integrazione. “Sappiamo che nei prossimi mesi Tonale rallenterà – ammette un lavoratore di Melfi in trasferta – ma non immaginavamo che tutto potesse avvenire così in fretta”.

E ancora: “Iniziavamo a lavorare bene qui, ci avevano detto che fino a marzo, anche aprile, potevamo rimanere di sicuro, ma è anche vero che se vogliono, ci possono rimandare a Melfi in qualsiasi momento”. Ed è proprio questo il tema del momento. Il rientro “brusco” dei trasfertisti. I numeri sono ballerini, suscettibili di aggiornamenti. Sui 1200 iniziali, l’emorragia potrebbe crescere. Ad oggi saremmo a 300 rientri (a Melfi) entro poche settimane, ma la cifra potrebbe lievitare. Sullo sfondo la minore produzione di Alfa Romeo Tonale, con riduzione di turni e di auto prodotte. Riduzione già in corso. “Non siamo pacchi postali però – si lamenta la nostra fonte – e ci auguriamo che la fermata di questo fine settimana sia solo un rallentamento”.

Ma in cuor suo, il lavoratore (come i suoi 150 colleghi in trasferta che finora hanno operato su 20 turni, quindi anche con le notti) inizia ad avere seri dubbi. “Vedremo cosa accadrà la prossima settimana, a cosa è dovuta la mancanza di componenti, di sicuro tra di noi c’è un forte malumore. Un brutto presentimento”. Solo il pensiero di ritornare sulle linee di Melfi, con poche giornate di lavoro al mese e una busta paga decurtata, fa venire l’orticaria. “Speriamo di no, c’eravamo abituati alla trasferta, speriamo che il rientro non sia così brusco”. La nostra fonte ci lascia. Deve fare il turno di notte. Almeno per questa sera è sicuro.