Stellantis Melfi. “E’ in atto una selezione naturale: operai costretti a licenziarsi”
Il racconto di un lavoratore: “Hanno dimezzato il personale, non il numero di auto prodotte. Chi torna dalle trasferte non ce la fa più a tenere il ritmo. Fanno un giorno e poi gli dicono di stare a casa. Per reggere le postazioni ci vogliono supereroi”
“Vedrai, nessuno potrà dirti il contrario”, assicura la nostra fonte che opera in prima linea. Dal Montaggio alla Meccanica, cambia il reparto ma non la musica. “Già da alcuni mesi – si apre con noi un lavoratore – hanno dimezzato le postazioni e le persone al lavoro”. E fa un esempio. “Dove prima eravamo 40 ora siamo 20. É accaduto proprio mentre aumentava la girandola dei trasfertisti”. Dall’autunno scorso, in sintesi, metà della forza lavoro precedente è sulla linea. Inevitabile che anche la velocità sia stata ridotta. Ma è qui che i conti non tornano.
“Se prima facevamo 400 auto per ogni turno – sottolinea l’operaio – oggi ne facciamo 300”. Il personale al lavoro sulla postazione è metà di prima, ma la velocità non è passata da 400 a 200, come sarebbe logico, ma è pari a 300. Cento in più. “Ecco, hai capito – concede il lavoratore – immagina che fatica devi fare e quante operazioni in più rispetto a prima, al minuto”. Risulta quindi “particolarmente difficile mantenere la postazione, senza far fermare la linea”. A volte, aggiunge, “accade che non ce la fai, anzi spesso, e in quel caso il team leader o chi per lui ti aiuta”. Ma il concetto è un altro. “Per reggere la postazione, sulla linea, ci vogliono supereroi, in molti non ce la fanno, e li lasciano a casa. Li fanno lavorare il meno possibile”.
É accaduto “che colleghi tornati dalle trasferte in Francia, a Torino e a Pomigliano non ce la facessero”. Dopo un giorno di lavoro “i capi gli dicevano di stare a casa, neanche in due riuscivano a fare quello che qui a Melfi uno di noi fa al Montaggio”. Chi è andato fuori in trasferta, quindi, non regge il ritmo, la velocità della linea e della postazione. Ne è convinto il lavoratore. “Difficile che qualcuno possa smentire, per tenere la postazione – ribadisce – ci vogliono supereroi, non bastano semplici operai”.
In sintesi, oltre ad aver soppresso la notte, con le maggiorazioni previste in busta paga, a Melfi sarebbe in corso una selezione ‘naturale’, si fa per dire, tra chi riesce a tenere postazioni sempre più proibitive, e chi, anche per il passare dell’età, non ce la fa. Perdendo, di fatto, anche giornate piene di lavoro e accontentandosi di sempre più Cassa integrazione.
“Lo fanno per spingerti a licenziarti. Non ce la fai, quindi è meglio che ti licenzi”, suggerisce la nostra fonte. Sarebbe anche questa l’arma, utilizzata indirettamente da Stellantis, per sfoltire ulteriormente il numero di operai, a Melfi, in vista del passaggio ai 5 modelli elettrici, entro il 2026. Chi non regge può sempre prendere l’incentivo all’esodo e andar via, sarebbe il sottinteso. Mentre per i supereroi c’è sempre spazio. E posto. Un tempo si chiamava “sfruttamento”. E forse anche oggi.