Querelato dall’ex vescovo di Potenza per una vignetta sulla riapertura della Trinità, il gip archivia
Monsignor Ligorio aveva trovato diffamatorio il disegno con cui l’autore, Giulio Laurenzi, aveva commentato la riapertura della chiesa nel cui sottotetto fu ritrovato il corpo di Elisa Claps
E’ stata archiviata la querela dell’ex vescovo di Potenza, Salvatore Ligorio, nei confronti del vignettista e autore potentino Giulio Laurenzi. Al tribunale di Potenza lo scorso 30 gennaio l’udienza in Camera di Consiglio dopo l’opposizione di monsignor Ligorio alla richiesta di archiviazione avanzata dalla Procura.
Laurenzi era stato querelato per una vignetta da lui disegnata e pubblicata sul suo profilo social nel 2022 per commentare le voci sulla riapertura della chiesa chiesa Santissima Trinità, avvenuta poi ad agosto 2023. Nel sottotetto di quella chiesa, nel 2010 fu ritrovato il corpo di Elisa Claps, la studentessa scomparsa a Potenza il 12 settembre 1993 e uccisa quello stesso giorno da Danilo Restivo. Il gip ha rigettato l’opposizione stabilendo dunque che non vi fu alcuna diffamazione. In quella vignetta, dal titolo “Sotto il tappeto” l’autore aveva disegnato un prete che con una scopa in mano sollevava il lembo di un tappeto da cui si intravvedevano una croce, un orsetto e una testa e due mani.
L’autore e disegnatore potentino in un’intervista rilasciata al Quotidiano del Sud, e pubblicata sull’edizione di oggi, ha spiegato che quella vignetta era stata in realtà pubblicata la prima volta nel marzo 2010, a pochi giorni dal ritrovamento del corpo di Elisa in quella chiesa, e che non aveva provocato alcuna reazione nell’allora vescovo di Potenza, Agostino Superbo. Nel 2022 -si legge nell’intervista- era stata ripubblicata con l’accompagnamento di “un testo caricaturale”. Insomma con la sua vignetta e con il testo l’autore criticava la scelta di riaprire al culto il luogo in cui la giovane potentina era scomparsa e nel cui sottotetto era rimasta sepolta per 17 anni. E questo si chiama diritto di critica e di opinione. Cosa che in definitiva ha sancito il gip rigettando l’opposizione all’archiviazione avanzata da monsignor Ligorio.