La morte delle margherite

9 febbraio 2024 | 13:49
Share0
La morte delle margherite

Non possiamo amare i fiori se non amiamo noi stessi

Leggo sulla rivista Science che “l’inquinamento atmosferico può annullare il profumo dei fiori. Gli inquinanti chimici non solo riducono la sopravvivenza e la riproduzione degli animali, ma possono anche disturbare i loro sensi, modificando il loro comportamento e le interazioni con altre specie. Gli inquinanti atmosferici comuni come l’ozono e i radicali nitrati degradano i profumi floreali, influenzando potenzialmente la capacità degli insetti di localizzare e impollinare i fiori”. Insomma, falene, farfalle e api non riescono più a percepire gli odori. Perciò l’impollinazione potrebbe ridursi fino al 70%. La scoperta grazie a uno studio condotto dall’Università di Washington. Insomma, una vera mutilazione sensoriale della vista e dell’olfatto delle api e delle farfalle. Lo studio è centrato sull’impollinazione delle ‘primule della sera’.

Un segnale preoccupante, seppure non sorprendente. E’ sorprendente invece l’indifferenza delle persone. Tutti dovremmo sapere quanto importante sia il lavoro degli impollinatori. E dunque, fuori da ogni metafora poetica, se amiamo i fiori dobbiamo amare anche le api e le farfalle. E amarli vuol dire combattere contro l’inquinamento in tutte le sue forme. Combattere contro l’inquinamento significa ribellarsi all’egemonia neoliberista e ai suoi modelli di produzione e consumo. Ribellarsi all’egemonia neoliberista richiede consapevolezza dei nostri limiti e dei disastri che provoca l’idea per cui siamo padroni della vita su questa Terra. E questa consapevolezza dovrebbe derivarci dalla realtà che ci circonda e che ignoriamo, colpevolmente, dalle origini del capitalismo: guerre, povertà, fame, siccità, carestie, ingiustizie, malattie…

Questa consapevolezza ci aiuta a capire che dobbiamo amare noi stessi e l’umanità a cui apparteniamo. In breve, non possiamo amare i fiori se non amiamo noi stessi. E se ciò non accade, la sintesi estrema è una e soltanto una: siamo stupidi. E lo saremo fino a quando capiremo che la vita non è una fiction e che la felicità non appartiene agli imbecilli. Chiedete a una farfalla dell’Appennino che cosa pensa di noi, vi risponderà con grande saggezza: “Il cervello è l’arma più potente che vi sia stata data, peccato che la usiate contro voi stessi”.