Cassa integrazione alla Callmat di Matera, “mobilitazione dura e senza arretramenti”

23 febbraio 2024 | 18:10
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Cassa integrazione alla Callmat di Matera, “mobilitazione dura e senza arretramenti”

Slc Cgil: “chiediamo l’intervento di Regione e Provincia”

Come già precedente annunciato, il ricorso alla Cassa Integrazione Straordinaria nella Callmat sita a Matera, è diventata realtà. Ieri l’azienda ha chiesto ufficialmente la convocazione al Mimit per depositare la richiesta di Cigs con riduzione di orario lavorativo per 418 lavoratori. Si era partiti da un calo dei volumi di traffico al 119 da parte del committente Tim di circa il 25%. Ciò ha già generato ad oggi un’eccedenza di oltre 100 risorse, eccedenza al momento gestita attraverso istituti previsti dal CCNL, ferie e permessi. Chiaro è che gli istituti non sono infiniti, e che con il preannunciato ulteriore aumento dei tagli, anche l’eccedenza è destinata a salire drasticamente pertanto l’azienda ha dovuto ricorrere all’utilizzo degli ammortizzatori sociali a partire dal 1 marzo 2024 fino al 31 dicembre 2024.

La Slc CGIL Basilicata, in una nota della segretaria Vita Eliana Labriola, spiega che non è disposta ad accettare che le politiche di riduzione dei costi di Tim ricadano sugli outsourcer in cui si colloca la Callmat di Matera.

“Chiediamo -sottolinea Labriola- un’inversione di marcia e l’intervento immediato delle istituzioni e del governo che ha già avallato operazioni scellerate messe in campo dal colosso nazionale delle telecomunicazioni e che potrebbero mettere in ginocchio un intero settore. Con l’ingresso del fondo americano KKR e il famoso e sciagurato “spezzatino”, manovre che la Slc ha da subito contestato, la Tim, nonostante il debito, porterebbe nelle casse circa 21 miliardi di euro, ed oggi ci troviamo di fronte ad operazioni di taglio del costo del lavoro di qualche decine di milioni di euro lasciando i clienti Tim in balìa dell’assistenza digitale Angie, le cui performance tra l’altro sono ancora tutte da dimostrare, non permettendo l’accesso all’operatore a danno dei lavoratori impiegati nell’indotto dell’assistenza clienti, e di un intero territorio, in cui la Callmat rappresenta una delle più grandi aziende di servizi che ha dato respiro a centinaia di famiglie nel materano.

Come Slc CGIL Basilicata non tollereremo ricadute sulla pelle dei lavoratori, delle persone, delle famiglie, a seguito delle politiche aziendali di Tim che nella Callmat porteranno, nei prossimi mesi, tagli fino a picchi del 40%, e probabilmente del 80% entro Dicembre 2024.
È inaccettabile che tali politiche volte alla mera logica di un guadagno, in termini di cifre, assolutamente inadeguato rispetto alla ricaduta occupazione, vadano a ripercuotersi sulla vita delle persone e su una regione povera di prospettive. Metteremo in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per tutelare i lavoratori della Callmat e per impedire un impatto di tale portata in una provincia, quella materana, già priva di opportunità lavorative. Congiuntamente alla mobilitazione che preannunciamo dura e senza arretramenti, -conclude la segretaria- chiediamo l’intervento celere di tutte le istituzioni locali, della Provincia e del Governo Regionale.