Primo Reggiani in scena a Ferrandina con “Caravaggio il maledetto”

29 gennaio 2024 | 10:31
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Primo Reggiani in scena a Ferrandina con “Caravaggio il maledetto”

Il 2 febbraio un nuovo appuntamento con la stagione di “A Mimì-Teatro Festival Ferrandina”

Venerdì 2 febbraio un nuovo doppio appuntamento con la stagione di “A Mimì-Teatro Festival Ferrandina”. In scena, al CineTeatro Bellocchio, nella matinée riservata agli studenti degli Istituti superiori e nel cartellone serale Primo Reggiani con Francesca Valtorta e Fabrizio Bordignon con “Caravaggio il maledetto”.

Il fascino delle immagini, dei quadri composti come pronti per prendere vita, l’assoluta concretezza della luce, la forza evocativa dei bui improvvisi, le facce, quelle straordinarie facce impresse da sempre nella memoria. E poi la Roma cinquecentesca ed eterna dove le epoche si sovrappongono e si fondono l’una nell’altra, Trastevere, San Luigi dei Francesi, i luoghi deputati che hanno segnato l’arte creativa del pittore, le ombre dei ricordi e gli incubi, l’amore e la morte che lo hanno perseguitato. Tutto questo è stato tratteggiato dall’autore Ferdinando Ceriani.

Caravaggio il maledetto è la storia di uno dei più grandi geni della pittura che ha reso la sua vita arte e ha dato all’arte la vita, sempre in lotta con gli altri e con se stesso, fino all’ultimo giorno quando, stremato, viene lasciato morire su una spiaggia vicino a Porto Ercole il 18 luglio 1610. Ora si dice che prima di morire la nostra mente ripercorra gli episodi salienti della vita e forse questo sarà accaduto anche a Caravaggio. Chissà quali immagini, quali personaggi sono tornati a fargli visita in quei suoi ultimi istanti. I dettagli della sua morte ci sono sconosciuti e questo vuoto è lo spazio in cui la nostra storia con le sue verità e le sue verosimiglianze si sviluppa. La sua vita irregolare, eretica, tormentata, forse maledetta si rivela per squarci e frammenti in uno spettacolo che vuole restituire al pubblico più che la verità storica del personaggio la sua inesauribile energia creativa che ha bruciato la sua esistenza come un fulmine che tutto illumina prima che ripiombano le tenebre.

Le scene e i costumi sono di Anna Porcelli, gli arrangiamenti musicali di Cristiano Califano, video maker Fancesco Lopergolo.