Primarie con Chiorazzo, canto del cigno della nomenklatura del Pd

10 gennaio 2024 | 10:56
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Primarie con Chiorazzo, canto del cigno della nomenklatura  del Pd

Mentre il Centrodestra è in panne: Intervenga la Società Civile

La candidatura di Chiorazzo a Presidente della Regione non è “affaire private” del PD e del M5S ma questione di interesse pubblico.

Infatti, tale candidatura è improponibile per evidente conflitto di interessi con la Regione Basilicata: la cooperativa Auxilium, di cui Chiorazzo è il deus ex machina, “negli ultimi 20 anni … ha incassato ben 140 milioni di appalti dalla regione … Non solo. Grazie a vecchie proroghe e nuove aggiudicazioni, la sua ”Auxilium” continuerà a beneficiarne fino al 2028, vale a dire durante tutto il mandato che conta di ottenere a primavera2024…” come riferito recentemente da Il Fatto Quotidiano; anche se l’interessato sostiene che risolverà il conflitto d’interessi “oltre le previsioni di legge”.

E’ veramente singolare, per usare un eufemismo, che il PD abbia proposto consapevolmente un candidato in palese conflitto di interessi con Regione e che lo proponga, dopo lo strappo con il M5S, per le primarie.

Il PD, cioè Speranza, Bubbico, De Filippo, Folino, Santarsiero & C., non contenti del capolavoro politico fin qui realizzato, ora pretendono che si facciano le primarie con un candidato in palese conflitto d’interessi prima che questi lo risolva “oltre le previsioni di legge”. E chi mai può accettare altra simile “imposizione”? Diciamo che è uno scherzo, meglio è il canto del cigno della nomenklatura del PD.

Intanto il centrodestra è in panne: non riesce ancora a risolvere l’enigma del candidato Presidente, né dispone di risultati positivi della gestione regionale. Né i bonus (frutto di risorse naturali che ci appartengono, perciò nulla di speciale) compensano il disastro della sanità pubblica, l’acquiescenza all’autonomia differenziata, l’assenza di programmazione (non di realizzazione) di infrastrutture e interventi sociali di rilievo per evitare spopolamento della regione.

Dunque, la Lucania può essere salvata solo dai Lucani evitando le improvvide imposizioni delle segreterie nazionali dei partiti e dei movimenti. Oggi a Sant’Angelo Le Fratte la società civile farà sentire la sua voce.  Avv. Leonardo Pinto – Un Lucano non rassegnato