Melfi, “i lavoratori dell’indotto Stellantis non siano abbandonati”
Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr: Al Governo chiediamo di varare provvedimenti che restituiscano competitività alla intera filiera e di apprestare strumenti straordinari di tutela per i lavoratori
“I centodieci lavoratori delle ditte della logistica FDM e LAS sono in queste ore in sciopero, per protestare contro la decisone di cessazione delle loro attività in seguito alla disdetta dell’appalto Stellantis. Chiediamo a Regione Basilicata, Governo e alla stessa Stellantis di non abbandonarli e più in generale di non abbandonare i lavoratori dell’indotto nel distretto industriale di Melfi. Ad affermarlo, in una nota, sono Fim-Fiom-Uilm-Fismic-Uglm-Aqcfr.
Nella fabbrica Stellantis di Melfi-aggiungono i sindacati- come noto è in corso una profonda riorganizzazione, con il calo della attuale produzione di Fiat 500 X, Renegade e Compass. Tuttavia sono in arrivo cinque nuovi modelli elettrici o ibridi, che devono rappresentare un’occasione di sviluppo per tutto il territorio. Come sindacato faremo quindi tutto ciò che possiamo per difendere i posti di lavoro e per tutelare i lavoratori dell’indotto e della logistica, attraverso le mobilitazioni sindacali e laddove possibile adendo le vie legali. Alla Regione Basilicata chiediamo di costruire un patto per il distretto industriale di Melfi, che appresti ammortizzatori sociali per accompagnare la transizione e che costituisca un bacino degli attuali lavoratori dell’indotto Stellantis affinché le nuove commesse vadano a loro beneficio, compensando le perdite di posti di lavoro che stanno avvenendo in questi mesi.
Al Governo, con cui in queste settimane siamo impegnati in un tavolo di settore, chiediamo di varare provvedimenti che restituiscano competitività alla intera filiera e di apprestare strumenti straordinari di tutela per i lavoratori adeguati alle pesanti ricadute della transizione all’elettrico. A Stellantis infine chiediamo responsabilità sociale per onorare quella tradizione di attenzione al territorio che in passato la ha contraddistinta, e quindi di riconsiderare le proprie decisioni”.