“La notte dei falò e dei desideri” il 20 gennaio a Trivigno
Gli eventi per la festività di Sant’Antonio Abate, tra passato e futuro
Sabato 20 gennaio, si rinnova a Trivigno lo storico appuntamento legato agli antichi riti in onore di Sant’Antonio Abate. I festeggiamenti, che iniziano già in settimana con le celebrazioni religiose curate dal parroco don Antonio Rossi e dal Comitato Feste Unico, termineranno sabato con l’accensione del grande falò in Piazza Plebiscito nell’ambito della Notte dei Falò e dei Desideri.
«Il fuoco che riscalda e unisce, che brucia e purifica, la sua cenere che rende fertile. Questo è il senso più profondo del rito trivignese – afferma la presidente della Pro Loco Angela Padula – una celebrazione che si ripete nel tempo in un’atmosfera di grande devozione religiosa e tradizione popolare e in cui il sacro e il profano, la fede e la festa, si mescolano fino a fondersi in un evento straordinario che rischiara e riscalda». Quello per Sant’Antuono è, infatti, un culto secolare che nella comunità locale ha trovato particolare sviluppo, da quando gli abitanti del paese affidavano al santo il buon esito dei loro raccolti e la protezione del proprio bestiame, in accordo con l’assetto prettamente agrario che regolava la loro intera esistenza. In passato, dopo la raccolta della legna presso le case degli abitanti del borgo, venivano accesi in ogni rione i fuochi, primo tra tutti quello antistante la cappella dedicata al Santo, dove venivano benedetti gli animali e si svolgevano festosi e partecipati momenti di convivialità. Nei giorni successivi, le ceneri dei falò venivano sparse nei campi, un gesto semplice ma di grande carica simbolica: fecondare la terra e sperare nella sua benevolenza nei confronti delle messi.
«La nostra associazione – continua la presidente della Pro Loco – è particolarmente attenta alla tutela di questo immenso bagaglio culturale e tenta, al contempo, di trovare nuove strade al passo con i tempi che possano suscitare un rinnovato interesse verso un passato da non dimenticare». Oltre a riproporre fedelmente la parte tradizionale del rito – ovvero la raccolta in costume tipico dei ciocchi di legna al canto “Nduónë, nduónë, nduónë, dammë na lèunë pë Ssand’Anduónë ”, la benedizione degli animali e l’accensione dei falò – il 20 gennaio non mancheranno lungo il percorso stands enogastronomici in cui degustare i piatti della tradizione (dai primi agli arrosti di ogni genere) e, a concludere la serata e scatenare l’energia della piazza, i tre gruppi musicali che si alterneranno sul palcoscenico: gli “Etnikàntaro” con il tradizionale repertorio di canti popolari meridionali, i “Pastellesse Sound Group – i Bottari di Macerata Campania” vincitori del Premio Musica Popolare 2023 e, infine, i “Ritmo Binario” che fondono la pizzica salentina con sonorità contemporanee (reggae, folk, etc). Infine, a rendere ancora più magica l’atmosfera notturna, lo spettacolo degli artisti del fuoco LuxArcana, direttamente da Italia’s got talent. La festività, premiata negli scorsi anni a Roma come miglior evento d’Italia per la categoria eventi folkloristici e rievocazioni storiche da Italive (progetto sostenuto da Codacons, Autostrade per l’Italia e il Ministero dei Beni Culturali), è entrata nella Rete italiana per la salvaguardia e la valorizzazione delle feste di S. Antonio Abate.
La Pro Loco di Trivigno, ha poi bandito il settimo concorso di fotografia digitale “Metti a fuoco… un’emozione” che premia, rispettivamente attraverso una giuria popolare e una giuria tecnica, gli scatti che meglio rappresentano la festa con due premi da 400 euro ciascuno (info e regolamento sulla pagina Facebook della Pro Loco Trivigno).