Indotto Stellantis Melfi, vertenza Las e Fdm: “cassa integrazione per evitare licenziamenti non è un risultato”

26 gennaio 2024 | 10:59
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Indotto Stellantis Melfi, vertenza Las e Fdm: “cassa integrazione per evitare licenziamenti non è un risultato”
Lavoratori Fdm e Las in presidio a San Nicola di Melfi

Fiom Cgil: Il Governo e Stellantis devono ascoltare il sindacato e dare risposte concrete”

Si è tenuto in Regione Basilicata l’incontro, già definito nei giorni scorsi, per firmare la cassa integrazione straordinaria per i lavoratori della logistica dell’indotto Stellantis di Melfi. “La Fiom Cgil – afferma la segretaria generale Giorgia Calamita – ha firmato l’accordo per garantire un salario ai 120 lavoratori della Las e della Fdm. La cassa integrazione non è tuttavia una risposta, bensì uno strumento per la difesa del salario in attesa di trovare soluzioni per il reinserimento al lavoro. Il ministro Urso in Basilicata ha sostenuto che avrebbe dato risposte ai lavoratori, ma a oggi risultano solo promesse finalizzate alla propaganda elettorale”.

Per la Fiom Cgil, infatti, “non è un risultato l’utilizzo di un ammortizzatore sociale in assenza di risposte future. Vanno presi impegni concreti per tutelare i lavoratori al termine dell’ammortizzatore sociale, al fine di garantire il salario e la tenuta occupazionale. Così facendo, invece, si continuano a far pagare ai lavoratori le responsabilità delle imprese che non hanno nessuna visione strategica in questa nuova fase industriale”.

Per Calamita “la transizione energetica dovrà garantire occupazione e centralità del lavoro. Al contrario, le imprese confermano gli aumenti della loro redditività facendo efficienza e riducendo la capacità produttiva e occupazionale. Le azioni di lotta messe in atto dai lavoratori della logistica devono dare risposte concrete. Sono necessari e urgenti oggi gli investimenti su innovazione, ricerca e formazione per la transizione energetica e ecologica. I governi passati e questo governo continuano a non investire in una politica industriale che possa garantire la transizione ecologica e prospettive produttive e occupazionali. I profitti sono certificati, ma nel contempo si esporta il lavoro dove il costo dello stesso è inferiore, fuori dal nostro Paese. Il rischio per il futuro dell’automotive, anche nell’area di Melfi, è ormai in atto – afferma Calamita – Non saremo spettatori di un processo di ridimensionamento che toccherà inevitabilmente anche lo stabilimento Stellantis di Melfi, la componentistica e tutti i lavoratori coinvolti. Chiediamo al governo regionale di dare risposte concrete ai lavoratori che rivendicano occupazione”

Al contempo, “la Fiom Cgil nazionale da tempo rivendica la produzione di un milione di auto nel nostro Paese per garantire la tenuta occupazionale, nuovi ammortizzatori sociali e fondi per la transizione, la formazione e gli investimenti sulla ricerca, per garantire salario a tutti i lavoratori del comparto dell’auto. Stellantis e il Governo si dovranno assumere la responsabilità e dare risposte concrete. Programmeremo assemblee – conclude Calamita – perché è necessario un maggiore coinvolgimento e una maggiore consapevolezza dei lavoratori affinché si possano mettere in campo azioni sindacali atte a dare risultati a tutti i lavoratori del comparto”.