Autonomia differenziata: secessione leghista

28 gennaio 2024 | 14:00
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Autonomia differenziata: secessione leghista

Peppino Brescia: “Sono pienamente d’accordo con il post di Marcello Pittella sul pericolo dell’Autonomia Differenziata proposta da Calderoli”

Il generale Bardi, per un “piatto di lenticchie”, (la ricerca di ricandidatura come Presidente) ha svenduto il futuro della Basilicata, esprimendo il suo parere favorevole (senza la consultazione del Consiglio regionale lucano) al disegno di legge leghista dell’Autonomia Differenziata, strumento di rafforzamento delle regioni forti e ulteriore indebolimento di quelle più deboli del Mezzogiorno.

L’unità d’Italia del 1861 viene frantumata per la voglia di secessione di Salvini e Calderoli. Fratelli d’Italia accetta costringendo la Lega e Forza Italia a sostenere un altrettanto pericoloso disegno di legge sull’elezione diretta del Presidente del consiglio dei ministri, che colpisce i poteri costituzionali del Presidente della Repubblica e del Parlamento.

Cinque anni di governo della destra lucana hanno arrecato danni alla nostra regione, tradendo promesse ed aspettative.  Bene, Marcello, tutt’insieme possiamo recuperare, ridando fiducia e prospettive alle nostre comunità.

È ora di dialogare per davvero tra le forze politiche e associazioni progressiste, moderate e riformiste su progetti, programmi e metodi di governo. Sarebbe imperdonabile per tutti dividersi o ripetere errori passati.

Sono tante le cose che uniscono. Facciamole prevalere rispetto alle differenze. Dalla Basilicata potrebbe partire un nuovo laboratorio politico, una nuova primavera del centrosinistra rinnovato che mandi un segnale anche a livello nazionale. Questa destra che si mostra forte coi deboli e remissiva coi poteri forti, può essere sconfitta. Appunto, partendo dalla Basilicata. Peppino Brescia, ex parlamentare e già sindaco di Melfi ∗