Ospedali di Comunità e affini: ma davvero fate?

12 dicembre 2023 | 23:16
Share0
Ospedali di Comunità e affini: ma davvero fate?

I cittadini rischiano l’ennesimo inganno

Presentato a Calvello il progetto di una nuova casa di comunità. La struttura, di tipo “spoke”, sarà al servizio dei comuni limitrofi di Abriola, Anzi, Brindisi di Montagna, Laurenzana, Trivigno, Albano, Campomaggiore, Castelmezzano e Pietrapertosa. Sorgerà nel territorio di Anzi su un’area di 500 metri quadri: costo dell’operazione, 790mila euro. La casa sarà sede della postazione del 118, della continuità assistenziale e sarà integrata con la rete di telemedicina. Al servizio delle comunità vi saranno medici generici, pediatri, specialisti, infermieri, psicologi, ostetriche e tecnici di laboratorio. Una struttura, ha precisato il direttore generale dell’Asp Basilicata, Antonello Maraldo, “che potrà dare garanzie e certezze in un sistema di cure di prossimità attento ai bisogni dell’utenza.” I lavori prevedono la realizzazione del CUP e gli adeguamenti degli impianti elettrici, e un punto rete per ogni studio medico e per l’accettazione. Prendiamo questo esempio per riprendere una riflessione che nessuno qui in Basilicata affronta. Casa di Comunità, ospedale di Comunità, Casa della salute, ma davvero fate? Non è l’unico annuncio.

Ora, un cittadino normale con un po’ di sale in testa farebbe una domanda semplice: chi pagherà i costi di gestione, gli stipendi agli operatori sanitari qualora fossero disponibili? Medici, specialisti, infermieri? Dove sono? E chi li pagherà? Ecco, questa storia è la stessa che abbiamo già raccontato in altri termini: si fa il vino da fiasco.

Le risorse sono destinate alla ristrutturazione o alla costruzione dei contenitori, ma l’impegno sui contenuti chi lo assume? Si continua con la vecchia cantilena, fai i muri e dentro non ci metti nulla. Soldi, girano i soldi per i progettisti, per gli addetti ai lavori per le imprese esecutrici, per le imprese immobiliari. Tutto bene, per carità. Ma il servizio sanitario dentro quelle mura i cittadini non lo avranno mai se qualcuno non ci mette le risorse per la gestione, non ci mette le risorse per pagare il personale che tra l’atro scarseggia. Lo dicono loro: mancano infermieri e medici negli ospedali. E dunque li troveremo disponibili nelle Case di Comunità? Il problema riguarda tutto il Paese.

Su questa partita truccata ci stanno giocando partiti e sindacati. I cittadini non devono cascarci, devono fare domande: chi pagherà il contenuto dopo che i contenitori saranno pronti?