Il Premio internazionale Ipazia all’eccellenza femminile all’attivista siriana Wafa Ali Mustafa
La presidente del premio, Carmen Lasorella: “Wafa è una giovane donna, che vive in Germania, che lotta nel nome della tragedia del suo popolo. Dal 2011, suo padre è scomparso, lei è minacciata”
Il poeta siriano, Faraj Bayrakdar, prigioniero per anni nelle carceri del regime di Afez Assad, padre dell’attuale presidente Bashar, oggi in esilio in Svezia, scriveva: ” Il mio paese non deve essere una fossa comune, ma una nazione”. Con la guerra del 2011, mai del tutto finita, la situazione in Siria è drammaticamente peggiorata. Il presidente non controlla il paese, in parte nelle mani di milizie siriane antagoniste al regime, ci sono truppe di occupazione straniere ( russi, iraniani, turchi, americani), la situazione economica è disperata con l’inflazione al 140 per cento e nessun segnale di ripresa. Soprattutto, sono allo sbando milioni di profughi che non possono tornare perché corrono il rischio di essere imprigionati, di sparire, di essere uccisi. Particolarmente grave l’assenza di diritti per le donne, vittime di abusi continui, di violenza, di sopraffazione. Sembra che la storia sia tornata indietro di mezzo secolo. Non si può lasciare il popolo siriano da solo, sepolto nel silenzio. Con il Premio Ipazia International, da me presieduto, nell’ambito del Festival dell’Eccellenza Femminile di Genova, si vuole portare attenzione alla Siria, nel momento in cui gli occhi del mondo sono puntati sul Medioriente. La lunga guerra che questo paese ha vissuto l’ha pressoché cancellato dalla carta geografica. Il Premio viene conferito a WAFA ALI MUSTAFA, attivista siriana in esilio. Wafa è una giovane donna, che vive in Germania, che lotta nel nome della tragedia del suo popolo. Dal 2011, suo padre è scomparso, lei è minacciata. Wafa, rappresenta tutte le siriane, vittime due volte: senza un paese e senza diritti. A loro, il nostro pensiero e l’omaggio”.