Bonus acqua ai lucani, Mega (Cgil): “L’ennesima manovra elettorale dell’ultimo miglio”
“È stato ampiamente dimostrato con il bonus gas che non sono queste le politiche che frenano lo spopolamento e danno un futuro a questa regione”
“In Basilicata in dieci anni, di cui la metà con il governo Bardi, sono andati via 23mila giovani tra i 15 e i 34 anni. Nel 2021 sono 3.671 i residenti in meno, lo 0,7% rispetto allo steso periodo del 2020. L’età media è di 46,8 anni, in aumento e più alta rispetto ai 46,2 anni della media nazionale. Ciò significa che ogni cento under 14 in Basilicata vivono 214 over 65. Sono dati Istat, non della Cgil. Un fenomeno drammatico. Il presidente Vito Bardi provi a smentire questi dati prima di mortificare ulteriormente i nostri giovani con provvedimenti che mirano solo a conquistare consenso elettorale, quale è lo sconto in bolletta per l’acqua approvato ieri in giunta”.
Lo afferma il segretario generale della Cgil Basilicata, Fernando Mega, che ribadisce: “Siamo di fronte all’ennesima manovra elettorale dell’ultimo miglio in vista delle imminenti elezioni per le quali il presidente Bardi, dalle indiscrezioni uscite a mezzo stampa e dalle dichiarazioni dei vertici del suo partito, tende a ricandidarsi. Ancora una volta si fa leva sulle difficoltà economiche delle famiglie lucane, sempre più disperate proprio a causa di politiche sbagliate, per difendere le proprie poltrone. La Cgil conferma la propria contrarietà alla logica dei bonus a pioggia, impossibili da garantire nel tempo. Almeno in questo caso, a differenza del bonus gas – prosegue Mega – viene posto un limite di reddito, mentre per il gas non c’è alcun riferimento alla progressività reddituale.
Ciò non toglie che resta una logica sbagliata e che, come abbiamo già visto, non serve a contrastare il drammatico fenomeno dello spopolamento in Basilicata. Non sono gli sconti in bolletta a impedire che i nostri giovani lascino la Basilicata, come con supponenza ha creduto il presidente Bardi con il bonus gas. In Basilicata in dieci anni, di cui la metà con il governo Bardi, ribadiscono, sono andati via 23mila giovani tra i 15 e i 34 anni. Quindi non è solo un problema ereditato dal passato, come il presidente vuole farci credere. È un problema del passato, del presente e soprattutto del futuro se la politica e la classe dirigente lucana non decidono di abbandonare gli interventi spot che servono solo a racimolare voti e di intraprendere serie politiche industriali e del lavoro. In Basilicata chiuderà il 28% degli istituti scolastici per il dimensionamento scolastico voluto dal governo Meloni, appoggiato da questo governo di centrodestra, e si pensa davvero che sarà uno sconto in bolletta a trattenere i nostri giovani? Abbiamo la punta più alta di neet (giovani tra i 15 e i 29 anni che né studiano né lavorano) tra le regioni del Mezzogiorno, pari al 56,1%,e il lavoro atipico è al 63,3%, ma risolveremo tutto con gli sconti in bolletta? Il centrodestra lucano deve smetterla con questa narrazione mistificatoria. I lucani e le lucane – conclude Mega – non hanno l’anello al naso e meritano rispetto”.