Potenza, associazioni e cittadini manifestano per “bloccare lo scempio tra via Maratea e Via Roma”

14 novembre 2023 | 10:32
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Potenza, associazioni e cittadini manifestano per “bloccare lo scempio tra via Maratea e Via Roma”
Il cantiere di via Maratea, Potenza

Il 15 novembre, alle 18:45 nei pressi del cantiere di via Maratea

Il Coordinamento delle associazioni per la Biosfera  promuove una manifestazione per denunciare, ancora una volta, “lo scempio” causato dai lavori di costruzione di un edificio residenzialein via Maratea che è “costata la vita” a decine di alberi e una casa del 1700 a ridosso di via Roma.

Il Coordinamento, costituito da Wwf Potenza, Aree interne; Ehpa Basilicata, Cestrim, Libera Potenza; Comunità Masci “Triepi”, Comunità “Laudato sì” Potenza; Liberiamo la Basilicata; Lipu Lega Protezione Uccelli, Asci Esploratori e Guide d’Italia, Comitato Cittadini di via Roma Potenza, si è riunito lo scorso 11 novembre nella sede del Cestrim a Potenza per approfondire- si legge in una nota- “le problematiche relative alla violenza e alla devastazione consumate su via Maratea a ridosso dei condomini di via Roma, da parte delle Imprese Trifoglio S.r.L.; CISMI S.r.L.; EMME Immobiliare S.r.L. con la complicità del Comune di Potenza e il silenzio-assenso dei Carabinieri Forestali e dei Vigili Urbani del Comune di Potenza e della non chiara e ben definita posizione, responsabile, della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Basilicata”.

Al termine della riunione, le associazioni che fanno parte del Coordinamento, hanno deciso di manifestare pubblicamente il 15 novembre a partire dalle 18:45 nei pressi del cantiere di via Maratea,  “con metodi pacifici e non violenti nel rispetto delle leggi e della Costituzione Italiana, non come è avvenuto da parte delle Imprese suddette, che in modo scaltro e subdolo hanno operato a loro vantaggio, espropriando i cittadini del quartiere di un’area vitale, serbatoio di Biosfera e di Beni Naturali, Paesaggistici, Ambientali e Monumentali, comunque anche Patrimonio della stessa città di Potenza”.

Infine-prosegue la nota- è nato il sospetto che, ad oggi, il Comune di Potenza abbia agevolato l’appalto non mettendo a disposizione gli atti relativi allo stesso, richiesti con urgenza da più di un mese dai cittadini e dalle Associazioni. Ugualmente Organismi e Enti preposti alla tutela delle leggi vigenti e dello stesso dettato Costituzionale non hanno mai risposto alle istanze, ai quesiti, alle querele e richieste di chiarimenti inoltrate da Associazioni e cittadini.

E’ stato visto e documentato sostengono Associazioni e cittadini-come l’impresa di costruzioni abbia operato, cercando di cancellare integralmente il patrimonio della Biodiversità relativa al bosco e allo stesso monumento del 1700, come ultima datazione, ma quasi sicuramente risalente a epoche precedenti, calpestando con la ruspa i reperti rinvenuti e abbattuti, dopo aver appreso il valore monumentale del reperto, con il tentativo di annullare la testimonianza del suo valore monumentale e storico-antropologico. Molti dei presenti dei presenti hanno evidenziato che il Comune fosse già stato informato in passato, a partire dal 2018 dei valori relativi alla Biodiversità del bosco e dei territori circostanti, costituiti da specie vegetazionali autoctone, di cui alcune anche rare e in via di estinzione, fruiti da avifauna in essi residente da millenni. Ci fa specie che il Comune, “a detta della Soprintendente”, non abbia mai trasmesso alla Soprintendenza l’esistenza in questo sito di una rilevante importanza di valori ambientali, paesaggistici e monumentali (monumento del XVI°/XVIII° secolo) esistenti e di conseguenza (l’Amministrazione Comunale) abbia dato una concessione, senza aver richiesto come previsto e quindi senza aver avuto il parere e l’autorizzazione della stessa Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Basilicata. E’ emerso anche dagli interventi dei presenti all’incontro che ci sarebbero dei punti non molto chiari e probabilmente illegali relativi alle varie acquisizioni del terreno da parte di privati anche dal punto di vista amministrativo”.

Il Coordinamento delle Associazioni e i cittadini presenti hanno quindi deciso di inoltrare richiesta formale alla Soprintendenza e al Comune di Potenza e per conoscenza agli organi giudiziari e agli enti e organismi preposti alla tutela della Costituzione Italiana, di bloccare l’appalto in questione, chiedendo anche la rimozione totale delle devastanti opere private di cantiere fino a oggi realizzate a danno dei cittadini e del bene comune”.