Italtractor, a Potenza a rischio 60 posti: sindacati annunciano lo sciopero

20 novembre 2023 | 10:16
Share0
Italtractor, a Potenza a rischio 60 posti: sindacati annunciano lo sciopero

La multinazionale ha annunciato la riduzione di personale in tutti gli stabilimenti

Dopo l’annuncio, da parte dell’Italtractor, della riduzione di personale negli stabilimenti della multinazionale e di sessanta esuberi in quello di Potenza i sindacati, Cgil e Uil, annunciano un “pacchetto di 16 ore di sciopero da effettuarsi nelle modalità che verranno decise unitariamente nelle assemblee che si svolgeranno a partire da lunedì 20 novembre in tutti gli stabilimenti italiani”.

“Si è svolto da remoto, con assoluto carattere di urgenza, l’incontro tra il coordinamento Italtractor e le segreterie di Fim, Fiom e Uilm, per decidere le iniziative da mettere in campo stante la decisione unilaterale della direzione Italtractor di spostare l’incontro previsto per il 23 novembre in Confindustria a Roma così come era stato deciso tra direzione e coordinamento sindacale lo scorso 15 novembre.

La nuova convocazione della direzione aziendale, pervenuta nel tardo pomeriggio del 16 novembre, riguarda solo il sindacato di Potenza. L’incontro in programma in Confindustria a Potenza il 28 novembre non è rivolto all’intero coordinamento, con il chiaro intento di dividere il fronte sindacale, che sta faticosamente difendendo l’occupazione degli stabilimenti italiani e che non intende, nel modo più assoluto, dare segnali di divisione che sarebbero devastanti, soprattutto in un momento così delicato, dove serve il massimo dell’unità possibile a difesa dei posti di lavoro.

Le segreterie di Fim Fiom e Uilm hanno pertanto deciso di proclamare un pacchetto di 16 ore di sciopero da effettuarsi nelle modalità che verranno decise unitariamente nelle assemblee che si svolgeranno a partire da lunedì 20 novembre in tutti gli stabilimenti italiani. Insieme a tutti i lavoratori si dibatterà e ci si confronterà sulle iniziative sindacali che si vorranno intraprendere nei prossimi giorni, stabilimento per stabilimento, ma con un filo comune, che intende tenere uniti tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici, per difendere il diritto al lavoro e per dire no ai licenziamenti.