Gildo Claps: “il vescovo continua a mentire”
Con un’intervista rilasciata al Corriere della Sera il fratello di Elisa risponde a Salvatore Ligorio: “una sequela infinita di menzogne”
Dopo l’intervista al vescovo di Potenza, pubblicata ieri dal Corriere della Sera arriva la risposta di Gildo Claps, fratello di Elisa la studentessa potentina uccisa il 12 settembre 1993 da Danilo Restivo. Il femminicidio avvenne all’interno della chiesa della Trinità nel cui sottotetto il corpo di Elisa è rimasto nascosto per 17 anni.
Gildo chiarisce subito che la famiglia Claps non riconosce alcun ruolo di confronto con la Chiesa potentina con cui non può esservi dialogo “parleremo soltanto co i livelli più alti del Vaticano”. A proposito della presunta richiesta di risarcimento alla Chiesa, di cui parla Ligorio nell’intervista rilasciata ieri, Gildo ha chiarito: “E’ vergognosa questa affermazione, la nostra era solo una provocazione per inchiodare la Chiesa alle sue responsabilità. Li tranquillizzo. Se hanno paura di essere richiamati a un risarcimento, noi non avanzeremo nessuna richiesta economica. Facciano come noi che abbiamo devoluto l’intero compenso per la consulenza alla sceneggiatura della fiction ‘Per Elisa’, al progetto Il cuore diElisa nel cuore dell’Africa. Dimostreebbero finalmente un volto umano e cristiano, visto che fino ad oggi non sono riusciti a farlo”.
Quado il giornalista fa notare che la famiglia Claps continua ad accusare la Chiesa, Gildo risponde: “Hanno combinato un pasticcio con le loro dichiarazioni dopo il ritrovamento del corpo di Elisa. Continuano a costruire muri e fanno un’operazione di rimozione sistematica della verità, con una sequela infinita di menzogne”.
A proposito del dossier-verità, annunciato dal vescovo, Gildo afferma: “Lo aspetto con ansia. Loro hanno una sola verità assoluta ed è quella che dicono loro. Continuano a difendere don Mimì Sabia: hanno anche affisso una targa dentro la Trinità, mentre per Elisa non c’è un ricordo”.