Elisa Claps, Salvatore Ligorio: “la Chiesa non ha colpe”
In un’intervista al Corriere della Sera, firmata da Carlo Macrì, l’arcivescovo di Potenza rompe il silenzio
Decide di parlare, Ligorio, e affida al quotidiano milanese la sua verità: “la Chiesa è estranea alla vicenda e spera nella riconciliazione con la famiglia Claps”. E fa sapere che la Chiesa pubblicherà un dossier su tutta la vicenda “per fare chiarezza sulle falsità dette in questi anni”. Alla continua richiesta di scuse da parte dei Claps, il vescovo risponde che non vi è alcuna responsabilità né complicità della Chiesa. “Che ci sia stata un po’ di confusione, questo sì.
Che don Mimì non sia responsabile di alcuna copertura o complicità per Ligorio è una certezza: se fosse venuto realmente a conoscenza che nel sottotetto della Trinità ci fosse tato il cadavere di Elisa, non sarebbe sopravvissuto neanche un minuto, non avrebbe retto alla paura. Gli hanno addebitato accuse improprie.” Carlo Macrì riprende la circostanza di quando don Mimì bloccò la perquisizione della polizia chiudendo il portone della Chiesa, ma Ligorio non ci sta: “Ma chi può avere un potere simile? E comunque si sappia che per cinque mesi, nel 2007, parte della Trinità è stata sotto sequestro, la polizia poteva entrare e fare ogni tipo di attività investigativa”. Il giornalista chiede per quale motivo il vescovo ha deciso di riaprire la Trinità, “era un momento atteso da tanti fedeli” è la risposta di Ligorio.
A proposito della manifestazione di protesta del 5 novembre in concomitanza con la celebrazione della prima messa domenicale nella chiesa-tomba di Elisa, Ligorio dichiara: “Sono rimasto basito, molta di quella gente non era di Potenza (ci chiediamo cosa voglia dire il vescovo con questa affermazione, n.d.r.), esponenti di Libera aizzavano la folla, sia don Ciotti che don Cozzi mi hanno chiesto scusa…vedo solo rabbia. Perché tutti contro la Chiesa? Ci sono responsabilità anche di altri.”