Al Crob di Rionero hanno trasformato la nostra disperazione in speranza e il dolore in sollievo

20 novembre 2023 | 16:13
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Al Crob di Rionero hanno trasformato la nostra disperazione in speranza e il dolore in sollievo

La testimonianza dei familiari di un paziente affetto da tumore al cervello: “con il dispositivo “Optune” le dottoresse Modano e Lazzari sono andate oltre la diagnosi nefasta dei medici oncologi consultati fuori regione”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta di ringraziamento dei familiari di una paziente, ai medici e a tutto il personale del Crob di Rionero in Vulture.

“Siamo gli avvocati Luigi Scaringelli ed Elda Libutti, cittadini residenti in Rionero in Vulture. Lo scorso settembre ad un componente della nostra famiglia è stato diagnosticato un tumore al cervello. Un glioblastoma di 4° grado multiforme, profondo, aggressivo e inoperabile. La normale evoluzione di tale neoplasia conduce in pochi mesi al decesso. Questo è quanto è emerso dalla diagnosi dei medici oncologi di fuori regione. Questa diagnosi è stata confermata anche dagli oncologi del Crob di Rionero in Vulture che però non si sono fermati dinanzi a questa situazione.

Nel momento in cui la nostra congiunta è stata ricoverata al Crob di Rionero le sue condizioni erano gravissime e non sapevamo se sarebbe arrivata viva al 10 ottobre, data in cui avrebbe dovuto iniziare la radioterapia e la chemioterapia.

La nostra congiunta veniva accolta dalle amorevoli cure di due eccezionali dottoresse, dotate di professionalità e umanità non comuni: la dottoressa Modano (a capo del reparto di Anestesia Rianimazione e Terapia del Dolore) e la dottoressa Lazzari (a capo del reparto di Radioterapia). Insieme, sono riuscite a stabilizzarla ed a farle riacquistare lucidità e consapevolezza che ritenevamo irrimediabilmente compromesse oltre a prepararla fisicamente per affrontare un ciclo di radioterapia e chemio terapia simultanea.

Le “nostre” dottoresse, non si sono limitate a questo, armate di una determinazione incredibile hanno cercato e trovato altre soluzioni che stanno portando la malattia della nostra congiunta ad un decorso potenzialmente diverso da quello affermato, attestato e confermato da tutti gli oncologi che hanno visitato la nostra parente.

La dottoressa Lazzari, la dottoressa Modano, hanno adottato un approccio rivoluzionario: hanno deciso di utilizzare il dispositivo “Optune” creato per bloccare il glioblastoma e per evitare le recidive di quella e di altre neoplasie gravissime mediante onde elettromagnetiche alternate unitamente alla somministrazione di un farmaco chemioterapico.

Tale dispositivo, costruito su un brevetto israeliano, a quanto spiegato dai sanitari impedisce la mitosi cellulare del tumore e lo blocca, aumentando in modo considerevole le aspettative e la qualità di vita dei pazienti oncologici gravi.

Oltre a questo, grazie alla collaborazione tra il dottor Cammarota, altro pilastro del Crob di Rionero, sia per bravura che per grande umanità, la dottoressa Lazzari e la dottoressa Modano, stanno lavorando per acquisire cure innovative di ultima generazione, in collaborazione con istituti di ricerca extra europei, per guarire i pazienti dal glioblastoma e potenzialmente da un considerevole novero di gravi neoplasie.

Tutto questo non sarebbe stato possibile senza la superba opera svolta dal direttore sanitario del Crob, dottor Calabrese. Organizzazione, lavoro duro, umiltà, sguardo al futuro e ricerca continua di ogni tecnologia utile ad aiutare chi soffre sono il carattere distintivo del lavoro del dott. Calabrese.

Vi è uno spirito nuovo al Crob di Rionero, onorando la sua natura di centro di cura, ricovero e ricerca, dimostrando che gli ostacoli si devono e si possono superare per onorare la professionalità che anima chi lavora nel Crob di Rionero in Vulture.

La dottoressa Modano, la dottoressa Lazzari, il dottor Cammarota, unitamente ai componenti dei loro staff, a tutti i medici, gli infermieri, i tecnici di radiologia e dei vari reparti, i responsabili amministrativi e gli addetti della manutenzione e pulizia sono impegnati quotidianamente nel Crob di Rionero, in un opera degna dello spirito del Crob di Rionero in Vulture.

In concreto questi sforzi giornalieri coordinati tra la dirigenza e i medici stanno creando molto rapidamente le condizioni per adottare tecniche mediche innovative nel Crob di Rionero, tracciando nuovi percorsi verso la cura, la gestione e la potenziale guarigione di gravi neoplasie.

L’Irccs – Crob di Rionero in Vulture sta dimostrando di essere un centro all’avanguardia per la diagnosi, gestione e cura dei tumori, secondo a nessuno.

Con queste poche righe abbiamo la necessità di esprimere la nostra gratitudine a tutto il personale in servizio al Crob, dai medici, agli infermieri, ai responsabili amministrativi e agli addetti alla manutenzione e pulizie. Tutto il personale del Crob riesce ogni giorno a ridare dignità e speranza ai pazienti e ai loro parenti, riuscendo a trasformare la disperazione in speranza e il dolore in sollievo; lo fanno seguendo scrupolosamente il loro dovere aggiungendo quella singolare qualità umana, propria della gente lucana, che gli consente di dare un servizio di grado superiore a tutti coloro che per necessità chiedono aiuto.

Personalmente hanno e avranno sempre la gratitudine e il rispetto nostro e di tutta la nostra famiglia che al Crob di Rionero ha potuto riacquistare la voglia e la determinazione per combattere un nemico silenzioso, crudele e letale, di poter credere che una guarigione si può e si deve cercare e che nulla è impossibile. Con rispetto e stima Luigi Scaringelli e Elda Libutti