Stellantis Melfi: “Noi operai, ormai lontani dalle assemblee sindacali”
Il racconto di un lavoratore: “Ho visto colleghi prendere permessini o andare in mensa per evitate le assemblee. Ma è pur vero che ho partecipato e sono tornato a casa dubbioso. Hanno solo vantato le cose buone fatte in questi anni, sorvolando sui temi più caldi”
E’ stata la settimana degli annunci e delle assemblee a S. Nicola di Melfi. Il giorno chiave è stato giovedì scorso, quando la direzione aziendale ha presentato ai sindacati alcuni nuovi modelli che verranno realizzati a Melfi. E i sindacati (Fim, Uilm, Fismic e Uglm), dal canto loro, hanno convocato le assemblee con gli operai. “Ho partecipato a quella tra le 12 e 30 e le 13 e 30 – racconta un lavoratore – e se la devo dire tutta sono tornato a casa dubbioso, con l’amaro in bocca”.
Il perché è presto detto. “L’incontro era convocato poco distante dai locali della mensa, quindi a quell’ora ho visto tanti colleghi andare direttamente a mensa senza neanche affacciarsi all’assemblea”. Non solo, quello che ci viene svelato è una sorta di fuggi fuggi del corpo operaio davanti a un appuntamento così centrale che tocca il futuro, oltre che il presente. “Era tutta una corsa ai permessini, in molti hanno approfittato per tornare a casa due ore prima, pur perdendo 20 euro sul salario, talmente erano indifferenti rispetto all’incontro sindacale”. La morale è che “forse c’è troppa sfiducia sia verso il futuro sia verso i sindacati che negli ultimi anni secondo molti di noi hanno commesso errori e non ci hanno rappresentato a dovere”.
Il lavoratore poi si sofferma su quanto è stato detto nel corso dell’assemblea: “Mah, non lo so, resto perplesso: era tutto un pavoneggiarsi da parte loro su quello che hanno fatto negli ultimi anni”. Al bando le domande scomode, sembra di capire. “Nessun accenno ai temi caldi, alle trasferte, agli esuberi, ai licenziamenti”. Una sorta di “seduta trionfale dove venivano sottolineate le vittorie portate a termine da loro dal giugno 2021 ad oggi”. Forse dipende anche un po’ da questo se gli operai poi non partecipano e si allontanano dai loro rappresentanti e segretari. “Certamente – conferma il lavoratore – ho seguito con attenzione quella mezz’ora o poco più di assemblea e sono tornato a casa con più dubbi che certezze, ma a sentire loro va tutto bene e non c’è di che preoccuparsi”. Sintesi di uno scollamento tra base operaia e sigle sindacali sempre più marcato che sfocia nella fuga dei lavoratori dai luoghi deputati al confronto. E questo anche in un momento chiave per lo stabilimento lucano, in procinto di lasciarsi il passato alle spalle per approdare del tutto all’elettrico, con 5 nuovi modelli entro il 2026.