Schiavi nei campi: blitz dei Carabinieri nel Materano

2 ottobre 2023 | 08:36
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Dieci persone arrestate per intermediazione illecita e sfruttamento di manodopera straniera in agricoltura. I braccianti costretti a versare 6mila euro ai caporali

E’ in corso, dalle prime ore di oggi,  a Policoro, Scanzano Jonico, Pisticci e Bernalda, l’esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare- nei confronti di 10 indagati, ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata all’intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro pluriaggravati. L’ ordinanza è stata emessa dal gip di Matera nell’ambito dell’operazione “Veritas” ed eseguita dai Carabinieri della Compagnia di Policoro e dal Nucleo Ispettorato del Lavoro di Matera.

In particolare è emerso che un imprenditore agricolo, unitamente alla figlia e ad un suo fiduciario, reclutava all’estero numerosi braccianti i quali, per poter ottenere un contratto di lavoro, onde avvalersi del c.d. “decreto flussi”, dovevano corrispondere ad un intermediario del posto la somma di € 6.000. Giunti nel Metapontino, i braccianti venivano alloggiati dall’organizzazione in strutture fatiscenti (tre delle quali già sottoposte a sequestro nel corso delle indagini), dietro versamento di un canone di affitto di  3 euro al giorno, da dove venivano prelevati e condotti nei campi da 7 caporali (tutti stranieri).

Nel corso delle indagini è stato accertato che i braccianti hanno effettuato prestazioni lavorative di 8/10 ore giornaliere, anche nei giorni festivi, con picchi fino a 16 ore, a fronte delle 6 ore e mezza previste dalla contrattazione collettiva nazionale. La retribuzione di tali prestazioni, peraltro sotto soglia, consentiva la mera di sopravvivenza delle maestranze.

L’indagine, condotta congiuntamente dai militari della Compagnia di Policoro (MT) e dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Matera da luglio 2022 a maggio 2023, scaturisce dalle lagnanze dei braccianti, relative a meri ritardi nel pagamento dei salari, raccolte dai Carabinieri di Policoro nel corso di un normale servizio di controllo del territorio. I successivi mirati approfondimenti effettuati anche con l’ausilio del Nucleo Ispettorato del Lavoro, hanno fatto emergere uno scenario ben più grave.

Gli elementi che hanno portato all’emissione dell’odierno provvedimento sono stati raccolti con metodi “tradizionali” e sotto la costante guida della Procura della Repubblica di Matera. L’attività conferma l’efficacia del modello organizzativo dell’Arma dove le articolazioni territoriali, presenti in maniera capillare, oltre a saper ascoltare e cogliere le esigenze e le anomalie del contesto sociale, operano sinergicamente con le componenti investigative e specializzate dell’Arma presenti a livello provinciale e regionale.