Potenza, speculazione edilizia: “fermate lo scempio tra via Roma e via Maratea”
Vanno avanti a tamburo battente i lavori di costruzione di un edificio residenziale in via Maratea che è “costata la vita” a decine di alberi e una casa del 1700 a ridosso di via Roma. Nonostante denunce e diffide
Vanno avanti a tamburo battente i lavori di costruzione di un edificio residenziale in via Maratea che è “costa la vita” a decine di alberi e una casa del 1700 a ridosso di via Roma. Nonostante diverse famiglie residenti a ridosso del cortile alberato (boschetto) abbiano in più circostanze denunciato (anche alla Magistratura) anomalie sia riguardo alla vendita dell’area a una società privata, sia riguardo alle criticità idrogeologiche del terreno. In una recente inchiesta pubblicata sul nostro giornale abbiamo dettagliato tutte le criticità e le anomalie che avvolgono la vicenda. E nei giorni successivi, appena aperto il cantiere, abbiamo rilanciato le nostre domandealle autorità competenti. Ma i lavori vanno avanti nonostante tutto e nonostante la diffida inoltrata al Comune di Potenza da parte dei residenti.
Questo uno stralcio della diffida inoltrata al Comune di Potenza l’11 ottobre scorso da alcuni residenti:
…Diffida l’Amministrazione Comunale e per essa gli Uffici preposti a voler intervenire senza indugio al fine di sospendere immediatamente i lavori che stanno producendo uno “scempio” sul piano ambientale nonché la lesione dei diritti soggettivi dei proprietari delle aree contigue e meglio innanzi descritte. La sospensione inoltre è quanto mai necessaria al fine di verificare che non vi siano pericoli analoghi a quelli riscontratisi nel 2018, atteso che l’area di cui si tratta – solo poco più a valle – è indubitabilmente considerata ad alto rischio idrogeologico. La sospensione è quanto mai necessaria per scongiurare ogni timore di sorta e verificare puntualmente la legittimità di ogni atto presupposto o conseguenziale al permesso di cui si tratta anche di eventuali atti, tra questi, non immediatamente lesivi della sfera giuridica dei condomini e in ultima analisi dei cittadini di Potenza. Si avanza di già in questa sede richiesta di accesso agli atti della procedura di cui si tratta preannunciando ogni azione in sede giurisdizionale al fine di vedere riconosciute le posizioni giuridiche di vantaggio e l’ostensione degli atti. Si invita, inoltre, fin da ora il Comune di Potenza, anche in via di autotutela, a rivedere e revocare eventuali provvedimenti illegittimi, specie considerando che la sig.ra …. è proprietaria dell’area destinata a cortile e a parcheggio, di circa 1000 metri quadri, di pertinenza degli stabili innanzi evidenziati, all’uopo precisando che il possesso passato e attuale è risultato e risulta indisturbato e che pertanto quei terreni non potranno in nessun caso (nell’incertezza che si determina prima di poter avere accesso agli atti) asserviti al permesso a costruire di cui si tratta (e alle proroghe che gioco forza devono essere risultate concesse). Una contraria evidenza si tradurrebbe in una molestia ed in un disturbo nel possesso dei condomini che tuteleranno anche in sede giudiziaria le proprie ragioni.
La risposta in un incontro avvenuto ieri 16 ottobre tra il vice sindaco e alcuni rappresentanti dei residenti: “ci sono tutte le autorizzazioni”. Il Comitato a questo punto ha chiesto l’accesso agli atti. Intanto i lavori vanno avanti a ritmo frenetico, finanche sotto la pioggia. Già abbattuto il portale ad arco della casa del 1700 al centro del boschetto e in via di abbattimento gli alberi. Si aspetta un funzionario della Sovrintendenza. Nel video il mezzo meccanico in attività. Sono molte le cose che non quadrano nella vicenda. Nei prossimi giorni, appena presa visione della documentazione, vi aggiorneremo. Intanto, tra i fatti che richiedono spiegazioni vi sarebbe l’inserimento nelle carte progettuali di una foto-mappa Google del 2107 in cui scompaiono gli alberi (definiti sterpaglia in una relazione tecnica) che poi ricompaiono nella stessa foto-mappa dell’anno 2018 e successivi. Nella SCIA per l’autorizzazione all’abbattimento degli alberi e per la costruzione dell’edificio, infatti, si parlerebbe di “sterpaglia”, documentata con una foto-mappa del 2017. Eppure basta andare su Googol Maps e scoprire che il bosco era lì nel 2008 (data più remota dell’archivio) e fino al 2015 è visibilmente esteso e folto. Scompare nel 2017 e ricompare, come abbiamo detto, nel 2018 fino ai giorni nostri. Il progetto originario, poi modificato, prevederebbe la costruzione di un edificio con 10 appartamenti, locali commerciali e garage con accesso da via Roma. Nella foto il portale della casa del 700, questa mattina avrebbero abbattuto solo il portale, perché?
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