“Il Ventennio fascista periodo di grande fervore culturale”
La frase choc del vicepresidente del Consiglio comunale di San Fele, esponente di Fratelli d’Italia
Il Vice presidente del Consiglio comunale di San Fele(PZ), Carmine Mario Russo, di Fratelli d’Italia, anche membro del Direttivo dell’Ente Parco del Vulture afferma durante la riunione del 13 ottobre: “E soprattutto mi piacerebbe che ognuno di noi riconoscesse nel Ventennio un periodo di grande fervore culturale”. Il sindaco Sperduto se la ride sotto i baffi o condivide? I vertici regionali di Fratelli d’Italia condividono? Quella di Russo certo è un’opinione che, grazie alla democrazia conquistata con la lotta al fascismo, può liberamente esprimere senza essere incarcerato o esiliato.
Il consigliere Russo forse non sa che durante il Ventennio “venne esercitata un’attività di censura e di controllo sistematico della comunicazione e, in particolare, della libertà di espressione, di pensiero, di parola, di stampa e nella repressione della libertà di associazione, di assemblea, di religione. Ricordiamo tra tutte, la censura libraria del Regime che fu attuata con varie modalità anche con la creazione di un sofisticato sistema di censura preventiva di cui diventava protagonista l’Ufficio stampa e propaganda, istituito il 6 settembre 1934, che era alla diretta dipendenza di Mussolini, Capo del Governo. Prima del 1934 si segnala ad esempio l’intervento di epurazione libraria attuato dalla Direzione generale delle accademie e biblioteche con circolare n. 1984 del 10 maggio 1928, per bonificare le biblioteche popolari da quel materiale “che potesse esercitare sui lettori dannose influenze per i buoni costumi o che in ogni modo contraddicesse al Regime e ai suoi fini educativi. Tra i casi più interessanti di attuazione della censura libraria nelle biblioteche ricordiamo il caso della Biblioteca Universitaria di Bologna, dove sulla base di una circolare del ministro Bottai del 23 settembre 1942 i libri oggetto di censura vengono marchiati con il timbro Lib. Sg (libro sgradito).”
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